Modalità rilascio carta d'identità elettronica
"Vorrei raccontare quanto mi è accaduto riguardo il rilascio della carta d’identità elettronica per mio figlio neo diciottenne. Il 31 maggio mio figlio ha compiuto 18 anni e la carta d’identità scadeva lo stesso giorno. Venerdì 1 giugno l’ho accompagnato all’ufficio anagrafe del Comune di Venezia a Chirignago per richiedere il rilascio della carta d’identità elettronica (per cui circa un mese prima la scadenza del vecchio documento avevo ricevuto dal Comune una lettera di due pagine sui vantaggi di tale documento nonché sull’obbligatorietà) al costo di 22,21 euro. L’impiegata dell’ufficio anagrafe m’informa che la carta sarà recapitata per raccomandata a casa e mi suggerisce di indicare anche il mio nominativo così sarebbe stato possibile ritirare questo prezioso (e costoso) documento anche da parte mia e non solo da mio figlio. Una settimana dopo essere stati all’ufficio anagrafe trovo nella cassetta postale l’avviso di giacenza di raccomandata. Nello stesso avviso è scritto “contiene carta d’identità”. Due giorni dopo, e quindi il sabato, mi reco all’ufficio postale vicino casa per ritirare la raccomandata ma da questo momento inizia il calvario.
L’impiegata della posta mi dice che la raccomandata non è depositata nell’ufficio e che per poterla ricevere dovevo telefonare a un numero di centralino delle poste (gratuito per le linee fisse ma a pagamento per i cellulari) per richiedere un secondo e ultimo invio a casa o all’ufficio postale. Lo stesso giorno chiamo il centralino delle poste che mi informa che la raccomandata sarebbe stata recapitata martedì 12 giugno all’ufficio postale. E quindi il 12 giugno mio figlio si reca da solo all’ufficio postale in quanto io (fortunatamente!) lavoro. All’impiegata delle poste il ragazzo mostra un documento d’identità rilasciato dal Ministero dell’Istruzione, copia della carta d’identità scaduta e copia della mia carta d’identità ma l’impiegata si rifiuta di rilasciargli la raccomandata perché non ritiene la tessera ministeriale un documento valido che è del tutto identico alle vecchie carte d’identità cartacee, varia solo per il colore da giallino ad azzurrino.
Allora il ragazzo autorizza l’impiegata ad aprire la raccomandata, ma l’impiegata delle poste si rifiuta nuovamente e per ovviare al problema chiede a un neo diciottenne la patente. Mio figlio risponde che non ha la patente ma che l’unico documento che ha è la tessera ministeriale e la nuova carta d’identità chiusa nella raccomandata. L’impiegata delle poste suggerisce al ragazzo di chiamarmi perché io lo raggiungessi all’ufficio postale per il ritiro, ma questa volta è mio figlio a rifiutarsi e a dire all’impiegata che sarebbe rimasto lì finché lei o lui non avrebbero aperto la raccomandata.
Fortunatamente l’impiegata postale ha una dirigente che, capito il problema, autorizza la sua collaboratrice a consegnare a mio figlio la fatidica raccomandata. Ora, non intendo commentare la rigidità mentale dell’impiegata postale, suggerisco però al Sindaco di Venezia che le carte d’identità possano essere ritirate nell’ufficio anagrafe dove è stata fatta la richiesta di rilascio esibendo semplicemente la ricevuta della richiesta e tutti eviteremmo crisi di nervi. Cordiali saluti. Claudia Capuano"