"Rispettare la Professionalità degli Artisti di Strada è un dovere per la Città del Carnevale"
DIRITTO DI REPLICA
Riceviamo e pubblichiamo: "Le parole espresse in questi giorni da Gianni De Checchi, segretario della Confartigianato veneziana sulle pagine di LA NUOVA VENEZIA sono parole lesive della professionalità delle truccatrici regolarmente autorizzate dal comune di Venezia che popolano le Calli durante il Carnevale. Trattare come untori persone che vengono gratuitamente (pagando pure il suolo pubblico) a Venezia, perché invitati dal Comune per fare più bella la festa e per offrire un servizio evidentemente molto richiesto dagli spettatori, ci sembra scorretto.
Non si può, per difendere i propri associati, che non capiamo come possano venire danneggiati dai truccatori e dagli artisti di strada in genere, denigrare delle persone, spesso uscite da Istituti d'arte o insegnanti di materie artistiche (come la persona che per prima ci ha fatto la segnalazione) che cercano semplicemente di mettere al servizio dell'utenza, nel modo più rispettoso possibile, le loro competenze.
Da presidente della Federazione Nazionale arte di Strada e da organizzatore di molte iniziative dedicate all'arte di strada, posso dire che in quasi trent'anni di attività non ho mai avuto sentore di danni procurati ai clienti o di contenziosi di alcun tipo, per cui creare allarmismo con finalità che poco sembrano aver a che fare con la difesa della salute pubblica ci sembra inopportuno.
Le persone che ci hanno contattato, oltre a utilizzare prodotti professionali, anallergici e molto costosi e a disinfettare l'acqua che utilizzano per diluire i colori, ci assicurano che non eseguono trattamenti a persone che presentano in maniera manifesta patologie della pelle e di essere, inoltre, facilmente rintracciabili in quanto regolarmente autorizzate dal Comune.
Anche il trasferimento forzoso di diversi truccatori da campo Santa Margherita ad aree poco frequentate ci sembra ancora una volta il segnale di un rapporto ondivago del comune di Venezia nei confronti delle espressioni dell'arte di strada, i cui interpreti vengono invitati a gran voce per il Carnevale per poi essere osteggiati per tutto il resto dell'anno.
--
Luigi Russo
Presidente FNAS
www.fnas.org"