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Olimpiadi 2012, Federica Pellegrini alla prova della maturità. E della storia

"È la mia terza prova - spiega l'atleta italiana più titolata - Un po' come a Pechino, mi creo una bolla tutta attorno e ci faccio entrare solo le persone che mi rendono serena e tranquilla"

E' la signora dello sport italiano, la donna più titolata nella storia italiana. Federica Pellegrini, 23 anni veneziana di Spinea, stravince dentro le vasca e fa discutere fuori. La sua vita è passata al microscopio da stampa e tv. Ma lei continua per la sua strada. E continua a vincere. Federica è alla sua terza Olimpiade. Atene l'ha vista bambina, capace di conquistare l'argento nei 200 stile libero, Pechino l'ha consacrata numero uno con l'oro sempre nei 200, Londra ora attende la Pellegrini della maturità.

“È la mia terza Olimpiade, a questo tipo di pressioni - dice l'atleta veneziana - ci sono abituata. E poi ammetto che sono egoista nell'affrontare queste competizioni. Penso solo a me e alla mia gara. Un po' come a Pechino, mi creo una bolla tutta attorno e ci faccio entrare solo le persone che mi rendono serena e tranquilla". Serenità e tranquillità che Federica si pone come obiettivi post olimpici: "Comunque andranno queste Olimpiadi il prossimo dovrà essere un anno diverso. Non voglio dire che smetterò di nuotare, ma voglio e devo tirare un po' il fiato. Penso che farò solo gare in staffetta, vorrei avere più tempo per me, per passarlo in famiglia. Magari trascorrere anche il Natale con i miei...". Anche a Londra non mancano le avversarie. Su tutte la francese Camille Muffat, ma occhio anche alle americane Allison Schmitt e la baby Melissa Franklin.

Numerosi gli allenatori, come si addice a una personalità forte e vincente. Un lavoro portato avanti nell'avvicinamento ai Giochi con Claudio Rossetto, dopo il divorzio dal francese Lucas e la breve parentesi con Bonifacenti. "Dopo il cattivo risultato sui 400 metri a Debrecen - spiega Federica - ci siamo parlati a lungo e abbiamo pianificato le tappe di avvicinamento verso Londra, compreso rimanere qui a Verona prima della partenza. Il rapporto con Rossetto? Molto buono, dovevamo conoscerci meglio. Non bisogna dimenticare che sino a questo momento lui aveva allenato solo uomini e velocisti, io sono una donna e per di più mezzofondista. Insomma un'altra realtà".

Gli obiettivi sono fissati da tempo: "Gareggerò sui 400 e sui 200. Farò anche la batteria della staffetta 4x100 che è fissata per il primo giorno di gare. È un'occasione per preparare al meglio gli impegni successivi, ma se ci qualificheremo toccherà alle ragazze andare avanti". E quando ha rifiutato di fare la portabandiera dell'Italia all'inaugurazione di Londra 2012, apriti cielo, subissata da critiche dei soliti soloni. Ma lei tranquilla ha spiegato: “Il giorno prima della gara non posso starmene 8 ore con la bandiera in mano”. Chi non sfida sul filo dei secondi la propria carriera, queste cose non le può capire.

Il suo palmares è ricchissimo: 2ª Atene 2004 200 sl, 1ª Pechino 2008 200 sl, 4ª Pechino 2008 4x200 sl. Nei campionati mondiali: 2ª Montreal 2005 200 sl, 3ª Melbourne 2007 200 sl, 1ª Roma 2009 200 sl, 1ª Roma 2009 400 sl, 1ª Shanghai 2011 200 sl, 1ª Shanghai 2011 400 sl.

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