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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La Reyer formato Europa fa tremare gli avversari: espugnato anche il parquet di Belgrado

Un match senza sbavature di nota conferma il secondo posto nel girone di EuroCup per gli orogranata

Grandissima impresa dell’Umana Reyer, che espugna il parquet di Belgrado 69-83 al termine di una partita pressoché perfetta, conservando il secondo posto nel girone di EuroCup alle spalle di un Partizan che contro gli orogranata perde l’imbattibilità europea.

Primo tempo

L’approccio al match degli orogranata (in campo con Stone, Chappell, Bramos, Udanoh e Watt) è perfetto: gran difesa, velocità in transizione e Watt, Bramos (da 3), Udanoh e ancora Watt (dalla lunetta) fanno 0-9 in 2’30”. Il Partizan si sblocca e si riavvicina sul 5-9 al 4′, ma poi è costretto al time out sul 5-13 dopo i canestri di Watt e Stone (in contropiede), entrambi ben serviti da buone giocate di Udanoh (rimbalzo offensivo e recupero difensivo). Ancora Udanoh asssiste bene i compagni, nello specifico Watt (che tocca la doppia cifra) e Chappell, che fanno di nuovo +9 (10-19) al 7’30”, dopo il rientro dei padroni di casa a -5. Il Partizan, comunque, nel finale rientra con le triple e si va al primo intervallo sul 18-21. I serbi continuano l’inerzia nel secondo quarto, che si apre con un canestro incredibilmente fortunoso di Thomas, e passano avanti (22-21) con Peiners all’11’. Il Partizan alza l’intensità difensiva, con l’Umana Reyer che riesce a segnare solo con Chappell e Daye, così sempre l’accoppiata Peiners-Thomas trascina Belgrado, nonostante diversi errori dalla lunetta, sul 31-25 al 14’30” con time out di coach De Raffaele. Gli orogranata rientrano male in campo, con il break dei padroni di casa che arriva a 22-6 per il 32-25. L’Umana Reyer, però non molla e torna a -1 (33-32) con Daye, Watt e una tripla di Bramos al 16’30”. La partita procede punto a punto, con un paio di ottime combinazioni (compreso un assist dietro la schiena) di Filloy con Watt, che impatta a quota 37 con un gioco da tre punti al 18’30”. Il primo tempo si chiude poi con i liberi di Gordic del 39-37.

Secondo tempo

In avvio di secondo tempo, l’Umana Reyer consuma il bonus in meno di un minuto, ma il Partizan non ne approfitta e, a sua volta, spende il quarto fallo dopo poco più di 2′. Nel frattempo, è entrato in campo, al fianco di Watt, Vidmar, che diventa un fattore della partita, impattando a quota 40 e poi servendo a Stone l’assist per la tripla del sorpasso: 42-43 al 23′. L’Umana Reyer continua a controllare con efficacia l’attacco serbo con la zona e, nonostante il time out dei padroni di casa, allunga con Daye sul 44-50 al 25’30” e poi vola sul +10 (45-55) con Bramos e Filloy al 27′. Il Partizan va più volte in lunetta, ma con basse percentuali, così la panchina serba è costretta a chiamare time out dopo il canestro in contropiede di Watt del 46-57 al 28’30”. Ma l’inerzia non cambia e Filloy e Daye possono così firmare il 48-62 all’ultimo intervallo. La Stark Arena si infiamma in apertura di quarto quarto, per sostenere il Partizan che inizia 4-0 e la panchina veneziana chiama time out dopo 1′ sul 52-62. Alla ripresa, Stone muove il punteggio orogranata, serve un incredibile assist a Udanoh e mette la tripla del 55-69, che diventa 55-71 al 34′ con Watt, servito da un altro grande assist, stavolta di Chappell. Il Partizan chiama ancora time out, con Mosley che prova a riavvicinarlo (58-71 a metà quarto), ma l’Umana Reyer non si fa intimorire, continuando a difendere forte e, anzi, Chappell, con due liberi e una tripla, fa 58-76 al 36′, poi, con un’altra tripla, 60-79 al 37’30”. Ormai, la partita è in cassaforte, con gli orogranata che toccano anche il +20 sul 63-83 al 39′: manca solo il finale, che dirà 69-83 per l’Umana Reyer.

Parziali: 18-21; 39-37; 48-62

Partizan: Zagorac 7, Paige 4, Gordic 8, Parakhouski, Jaramaz 9, Miletic, Velickovic ne, Bircevic 7, Jankovic 2, Thomas 18, Peiners 8, Mosley 6. All. Trinchieri.
Umana Reyer: Udanoh 4, Stone 10, Bramos 9, Tonut, Daye 13, De Nicolao, Filloy 5, Vidmar 3, Chappell 12, Pellegrino, Cerella, Watt 27. All. De Raffaele.

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