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Polemiche dopo la serata dei 10 anni: "Reyer Venezia Mestre? Cancellata la nostra storia"

Alcuni tifosi (e gruppi organizzati) hanno criticato come la squadra è stata presentata alla Misericordia. Ma dal 2006 la società è registrata così. Presentate le nuove maglie da gara

Che sia stata una serata dalle emozioni forti per chi ama la palla a spicchi non c'è ombra di dubbio. Il day after della serata di gala  per i 10 anni della Reyer Venezia (gestione Brugnaro) però si caratterizza più per le polemiche dei tifosi che per i commenti alle nuove maglie da gioco, presentate venerdì sera alla Misericordia come atto finale di una festa con tanto di maxi torta. 

"La Reyer è solo Venezia, vergogna", è solo uno dei commenti dei tifosi sulla pagina Facebook della società, da parte di chi si è  indispettito per il fatto che durante la video-intervista al patron Brugnaro la squadra sia stata presentata come "S.S.D. Reyer Basket Venezia Mestre": "Nel 2006 da sponsor del basket femminile ho pensato di costruire un progetto più ampio che prevedesse la fusione della Reyer maschile, della Reyer femminile e del Basket Mestre - ha dichiarato Brugnaro nel filmato - Ho costruito questa fusione insieme a tanti amanti della città e da allora abbiamo fatto un percorso lungo e di grande cuore. Mi ricordo quando siamo entrati nel Taliercio abbiamo trovato il vuoto più totale, però abbiamo trovato il calore umano di tanta gente". 

Apriti cielo. Manuel Tiozzo commenta in diretta: "Staltri 134 anni sei gavemo magnai? Si chiama Reyer Venezia. Mestre no c'entra niente". Jacopo Moretti rincara: "La blasfemia non è reato quindi...". Il fatto è che la squadra è registrata con questo nome dal 2006. Ma la fusione sarebbe stata con i Bears Mestre, non con il Basket Mestre: "In relazione alle dichiarazioni del proprietario della Reyer Venezia, la società Basket Mestre 1958 precisa che non c'è mai stata alcuna fusione che abbia riguardato il Basket Mestre, squadra della città di Mestre, con la Reyer. La società Basket Mestre 1958 è l'unica erede della società che ha calcato i palazzetti della serie A negli anni '70 e '80. La Reyer ha acquistato nel 2008 la società Bears Mestre, che non ha mai avuto nulla a che fare con il glorioso Basket Mestre", si legge sulla pagina ufficiale del Basket Mestre.

Insomma, i tifosi lagunari si sentono spogliati di un'identità storica che cozza contro il disegno "metropolitano" del patron orogranata. I supporters del Basket Mestre, invece, tengono a sottolineare che la loro è una realtà diversa da quella della Reyer. Chissà se la polemica si sgonfierà o prenderà vigore. Perché se la Reyer è indissolubilmente legata a Venezia, e nessuno potrà cancellare uno dei simboli storici della città, è pur vero che i risultati recenti della squadra hanno aumentato di molto il "bacino" di tifosi.

Il primo a parlare sul palco venerdì, intervistato dal presentatore della serata, Mino Taveri, è stato il presidente dell’Umana Reyer, Federico Casarin, orgoglioso di poter rappresentare la società in quella che, ha sottolineato, “da tutti è riconosciuta come la casa della Reyer”. “Sono stati dieci anni – ha dichiarato – intensi ed emozionanti. Intensi in quanto vissuti da tutti con spirito di sacrificio e professionalità; emozionanti in tutti gli aspetti: quotidiano, sociale, culturale ed aziendale. E se abbiamo commesso degli errori, abbiamo però avuto anche la capacità di rialzarci e ripartire, perché il motto della Reyer è “non mollare mai”. E così abbiamo contribuito a fare importante questa città, essendone una parte importante. Ed è per questo che non posso che ringraziare quello che è stato e sarà sempre l’anima, il motore e il regista di questo progetto: il dottor Luigi Brugnaro”.

Prima della presentazione delle maglie e della sfilata dei giocatori e degli staff delle prime squadre, un lungo momento è stato dedicato agli ex giocatori e agli ex tecnici di questi dieci anni. “Essere il primo capitano dell’Umana Reyer è stato un grande onore, dopo essere cresciuto nelle giovanili orogranata”, ha dichiarato Mario Guerrasio. “Sono particolarmente emozionato, perché giocare e riportare una squadra importante ad un livello altrettanto importante è stato per me la realizzazione di un sogno. Per me, questa maglia è una seconda pelle”, gli ha fatto eco Alberto Causin. “Sono veramente commosso perché aver potuto far parte di questo progetto è un privilegio e io ho avuto questa soddisfazione”, sono state le parole di coach Stefano Michelini. “Siamo partiti da zero, ma il presidente è un grande sognatore e mi auguro che continui a realizzare i suoi sogni”, ha aggiunto coach Eugenio Dalmasson.

Il finale è stato tutto per il patron Brugnaro, che ha ricevuto dal responsabile marketing, Paolo Bettio, una maglia personalizzata firmata da tutti i giocatori e poi ha dedicato i dieci anni alla moglie Stefania. “Grazie al pubblico di Venezia e Mestre – ha dichiarato Brugnaro – perché, se si vuole vincere qualcosa, prima bisogna guardarsi vicino. Troppo spesso diamo le cose per scontate, ma lo sport ci dimostra che bisogna crederci fino alla fine. Il vero spirito della Reyer è quello di difendere questa città e questi colori fino alla fine. E noi difenderemo tutto questo”.

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