Il Tour del France a Venezia? "Un sogno che potrebbe diventare realtà"
L'idea già proposta da VeneTour, comitato organizzatore, nel 2011 al direttore della corsa a tappe. Ora il traguardo sembra vicino. A giorni un atto di Giunta per la candidatura nel 2014
La Grande Boucle a Venezia, da Piazza San Marco magari. Il "sogno" potrebbe diventare realtà nel 2014. Il Tour de France, infatti, potrebbe partire dalla città lagunare per un evento che diventerebbe subito storia per il ciclismo. Città d'acqua, Venezia, vietata alle auto ma anche alle bici. Per una volta, però, si farebbe uno strappo alla regola.
Sull'ipotesi sta lavorando Eleonora Bottecchia, discendente di Ottavio, l'esponente più famoso della famiglia trevigiana che nel 1924 e nel 1925 si accaparrò per due volte la corsa a tappe transalpina. Eleonora è presidentessa di VeneTour, e ha già intavolato contatti con la dirigenza della Grande Boucle. La proposta di una tappa del Tour de France in Veneto era già stata formalizzata a Christian Prudhomme, direttore della corsa, nella primavera del 2011. Poi è scaturita l’idea di un evento storico, senza precedenti per l’Italia: la partenza - quella che i francesi chiamano Grand Depart - del Tour de France da Venezia.
"Questa potrebbe essere una grande opportunità per il rilancio e la promozione del nostro territorio - spiega Eleonora Bottecchia - una vetrina sul mondo per il made in Veneto". Il Giro di Francia è la terza competizione sportiva più seguita al mondo, dopo i Mondiali di calcio e le Olimpiadi. Una cassa di risonanza formidabile, che ha trovato l'amministrazione comunale molto interessata. Nei prossimi giorni potrebbe già essere formulato un atto formale di Giunta per arrivare alla candidatura in via ufficiale. Il progetto prevederebbe una cronometro individuale con partenza in piazza San Marco e arrivo a Mestre, dopo che il Giro d'Italia era arrivato al Lido tre anni fa.
L'obiettivo di VeneTour sarebbe quello di "mantenere" la corsa a tappe transalpina per alcuni giorni in Veneto, sviluppando poi il tracciato fino alle colline del Proseco, non lontano dai luoghi d'origine di Ottavio Bottecchia. Una sorta di omaggio al campione che fu.
