Occupazione del Capannone del petrolchimico, il sostegno di Cacciari
La lettera dell'ex sindaco e professore al sindacato che da 13 giorni presidia il fabbricato
La lettera dell'ex sindaco e professore al sindacato che da 13 giorni presidia il fabbricato
Le sigle dei chimici Filctem Femca e Uiltec: «Questo è un fondamentale luogo di attività sindacale. Siamo contrari a qualsiasi altro uso». Per l'amministrazione quello che oggi è un luogo chiuso diverrà aperto, messo a norma e restituito alla città
L'assemblea sindacale al capannone del petrolchimico mercoledì sera ha deciso il blocco di straordinari e flessibilità dopo l'annuncio, l'11 marzo scorso, della chiusura del cracking e aromatici tra un anno
Filctem dalla parte della riconversione industriale: «Una battaglia va fatta: quella per le bonifiche. Il problema non sono i progetti di insediamento produttivo che creano occupazione e ricchezza»
Il sindacalista dei chimici stamattina in zona Panorama. «Prima di allontanarmi ho visto una rapida deflagrazione come se qualche dispositivo di sicurezza non avesse funzionato»
«Ottanta vigili del fuoco da tutto il Veneto. Siamo stati fortunati il Signore ci ha assistito, è evidente che la città ha bisogno di una assistenza particolare», dice ad allarme rientrato
Il polo industriale veneziano costituisce un pericolo? Un rischio per la salute e la sicurezza? Un'opportunità per l'economia e l'occupazione? Queste le riflessioni sulla chimica e sull'industria tornate prepotentemente alla ribalta con l'incendio alla 3V Sigma
Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil: «C'eravamo quando Eni voleva chiudere l'impianto. Solo grazie alla nostra mobilitazione è nata l'idea di una conversione in green»
Già iniziate le operazioni di raffreddamento e spegnimento dell'impianto di Porto Marghera. Sindacati in assetto di massima attenzione da giovedì, quando si sono tornate a vedere le torce accese in lontananza per le fasi iniziali della preannunciata manutenzione. Il segretario della sigla Filctem Cgil di Venezia, Riccardo Colletti, spiega perché, contrariamente a quanto si possa immaginare, a impianti fermi il pericolo per l'incolumità degli operatori impegnati nei lavori, aumenta, anziché diminuire. "E' proprio in queste stesse circostanze, negli anni scorsi, che si sono verificati gli incidenti più gravi"