Quattro anni per avere le prime risposte sui soldi mai percepiti. Questo il tempo trascorso dalle notti passate sopra la fiaccola più grande della società per protestare contro la chiusura dell'attività a Porto Marghera. Ora le prime risposte per gli ex dipendenti rimasti senza occupazione e senza stipendi
Nicoletta Zago (Filctem Cgil), la "pasionaria" delle proteste al Petrolchimico: "Una bella notizia il fatto che ci sia qualcuno interessato ad acquistare i terreni. Ricordo al commissario Pizzigati che siamo in tanti ad aspettare paghe arretrate. Quei soldi ci servono per vivere. Mi auguro che ci possa essere un piano industriale che preveda il reinserimento di lavoratori che ancora sono disoccupati". All'orizzonte rimane lo spettro Oleificio Medio Piave, come ricordato dallo stesso Pizzigati in conferenza stampa: "Ci sono state dichiarazioni d'interesse in passato che ancora hanno del misterioso - ha sottolineato - realtà che poi improvvisamente si sono dileguate. L'Oleificio Medio Piave si presentò dicendo che avrebbe acquistato dei terreni Eni assumendo tutti i lavoratori. Ha comprato i lotti guadagnandoci, poi non ha assunto nessuno. Ho dovuto - ha concluso - con grande dolore firmare i licenziamenti per 250 persone"
Porto Marghera. Un lungo lavoro in collaborazione tra pubblico e privato ha permesso di rimuovere centinaia di tonnellate di scarti e superare l'emergenza acque contaminate
L'allarme viene lanciato dal segretario della Filctem Cgil di Venezia, Riccardo Colletti: "Con la prima dismissione sono stati tagliati alcuni tiranti, si decida in fretta il da farsi"
Una recente inchiesta effettuata dal Corriere del Veneto ha fatto emergere livelli elevatissimi di dicloeretano. Filctem Cgil accusa pratiche di bonifica non conformi agli standard
Nicoletta Zago, una delle pasionarie sempre rimasta in prima linea: "Il ministero firmi la cassa integrazione, è da luglio che aspettiamo". Anche i lavoratori della Ex Montefibre appoggiano l'iniziativa
Nessun passo avanti e nessuna risposta dal governo, ecco perché alcuni dipendenti dell'azienda hanno deciso di attuare la protesta del rifiuto del cibo