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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Una piazza per Meolo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

La risposta del sindaco Basso sull'urgenza di trovare soluzioni al degrado del centro storico dimostra ancora una volta l'incapacità di questa Amministrazione di offrire degne soluzioni ai problemi del paese. Nell'autunno del 2011 fu adottato il secondo "Piano Casa", che secondo l'Amministrazione doveva essere lo strumento atto ad innescare il processo di recupero del centro ma in realtà, come dimostrato dai fatti, era solo propaganda spicciola. Nulla in centro è cambiato. (Vedi la Nuova Venezia del 12 dicembre 2011: Il Pd smentisce il Comune «Nessun piano in centro» Non c'è nulla di nuovo per il recupero del centro storico di Meolo. Il Partito democratico frena gli entusiasmi che hanno accompagnato l'approvazione del Piano Casa a Meolo, salutato dal Comune come uno strumento che potrà rimettere in movimento la situazione di stallo in cui versa il centro del paese. Per il centrosinistra, in realtà, non c'è alcun intervento che consentirà di risolvere il problema del degrado.

«Non è vero che si potrà intervenire sul centro storico. Le norme dicono che solo gli edifici di categoria C e D possono essere demoliti e ricostruiti - spiegano dal circolo del Pd - Non c'è alcuna norma che va a modificare il Piano regolatore vigente relativamente al centro storico. Non c'è alcuna modifica che incentivi gli interventi. Con il vecchio Prg avevamo previsto un premio di cubatura del 15 per cento per chi ristrutturava in centro, ma la norma è stata cancellata dalla Regione nell'ultima variante generale. Col Piano Casa non c'è alcuna variazione riguardo alla normativa per gli edifici in zona A, per cui non ci saranno novità per la situazione degli edifici storicamente più degradati del centro di Meolo». Giovanni Monforte - Nuova Venezia - 12.12.11). Ora il Sindaco afferma che con l'approvazione del PAT i privati hanno a disposizione gli strumenti per intervenire. Vorremmo ci fosse spiegato l'entità di questi strumenti visto che il PAT, secondo i dettami della Legge Regionale 11/2004, è solo un contenitore che definisce vincoli, criticità, fragilità, limiti e indicazioni sullo sviluppo urbanistico, ma è il Piano degli interventi che ne definisce gli strumenti per l'attuazione.

Non risulta che l'iter per la predisposizione del Piano degli Interventi sia stato avviato ne abbiamo notizie sull'intenzione di questa Amministrazione di avviarne la predisposizione. I nuovi strumenti, come il credito edilizio, la perequazione urbanistica, la possibilità di fare accordi con i privati per interventi di recupero, ecc. a cui si riferisce il Sindaco e che potrebbero consentire di negoziare con i privati stessi possibili soluzioni non saranno disponibili finché non sarà approvato il P.I. Ci dica Sindaco, quando sarà predisposto e approvato il Piano degli Interventi. Ci informi sulla fine che hanno fatto gli accordi ex art. 6, L.R. 11/04 che la sua maggioranza ha approvato. Nessuno di quelli accordi è stato recepito perché risultano incompatibili con le finalità strategiche di sviluppo fissate dal PAT. Ad esempio Sindaco che succederà sull'area di ca. 160.000 mq lungo la TV Mare, dove era stato approvato un accordo che prevedeva la realizzazione di ca. 70.000 mc con finalità turistico ricettive e di benessere, che la sua Amministrazione ha trasformato in parco commerciale con la possibilità di realizzare fino a 960.000 mc? Se mai fosse realizzato potremmo dire addio per sempre al nostro centro storico. Concludendo chiediamo al Sindaco di smetterla con la demagogia di darsi finalmente da fare, anche con una adeguata presenza in municipio, per rispondere ai problemi dei meolesi.

Giampiero Piovesan

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