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Truffa in banca, direttore la scopre: con sé documenti cechi e romeni falsi per l'espatrio

È successo nei giorni scorsi a Mestre. La donna, una 24enne di nazionalità romena, era già nota alle forze dell'ordine. Appostamento degli agenti di polizia per arrestarla

Si era recata in banca per aprire un nuovo conto, presentando documenti italiani e stranieri che la identificavano come cittadina ceca residente a Carrara. Ma l'intuito del direttore della filiale di un istituto bancario di Mestre è stato provvidenziale, dal momento che ha permesso alle forze dell'ordine di mettere le manette ai polsi alla 24enne I.A.L., cittadina romena di Bucarest, già nota alle forze dell'ordine per possesso di documenti falsi e truffe. Per la donna è scattato l'arresto, poi con pensa sospesa.

I sospetti

Il direttore aveva invitato la donna a ripresentarsi l'indomani mattina per concludere le pratiche, rivolgendosi in serata al commissariato di polizia di Mestre per segnalare la circostanza. Gli agenti hanno così potuto organizzare un appostamento la mattina successiva in prossimità della banca, riconoscendo le fattezze della donna, già nota per numerosi precedenti. La 24enne è stata quindi fermata all'uscita dalla banca, per un ulteriore controllo dei documenti. La giovane, ignara della trappola, ha esibito i suoi veri documenti, carta d'identità e patente emesse in Romania. Con generalità diverse da quelle fornite alla banca.

La perquisizione

In presenza di possibili documenti falsi, quindi, gli agenti hanno eseguito un controllo più accurato, trovandola in possesso di due carte d'identità italiane, due della Repubblica Ceca e due tessere sanitarie. Su tutti i documenti sempre la stessa foto. La sua. Il controllo si è quindi esteso anche al bungalow del campeggio dove la donna aveva trascorso la notte in compagnia di un uomo anch'egli romeno, proprietario dell'automobile con la quale la donna si era recata poco prima in centro a Mestre. A seguito di perquisizione, i poliziotti hanno trovato incartamenti relativi all'apertura di altri conti in città, una carta di debito e delle buste paga, tutti intestati alle due diverse identità false ceche.

L'arresto

Per la giovane truffatrice sono scattate quindi, inevitbaili, le manette, per i reati di possesso di documenti falsi validi per l'espatrio e tentata truffa. Trattenuta nelle camere di sicurezza della questura in attesa di convalida, è stata poi condannata a un anno e quattro mesi di reclusione, pena sospesa.

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