rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Mestre Mestre Centro / Via Piave

La riqualificazione di Mestre parte dall'impero del "re" di via Piave

Centri massaggi a luci rosse, appartamenti e uffici: tutti i 25 immobili di "Luca" Pan passano al Comune, che li trasformerà in luoghi pubblici

“Da luoghi di sfruttamento, sessuale e lavorativo, a punti di incontro pubblici e di erogazione di servizi per l’intera collettività. Per via Piave, ma direi per tutta la città, si apre davvero una fase completamente nuova, di riqualificazione sociale e urbanistica, sicuramente complicata da gestire, ma di cui il Comune di Venezia, insieme ai cittadini, vuole essere protagonista”. Il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Sandro Simionato, ha presentato così, giovedì mattina, l’operazione andata in porto nei giorni scorsi, con cui l’Agenzia nazionale che gestisce i beni sotto sequestro per reati di mafia, ha affidato al Comune di Venezia i 25 immobili (15 appartamenti, cinque negozi e cinque uffici) sequestrati nei mesi scorsi al boss cinese Keke "Luca" Pan.

VIA ALLA RIQUALIFICAZIONE - Davvero insolito, ma sicuramente molto significativo, il luogo dove si è tenuta la conferenza stampa: l’ex centro massaggi a luci rosse di via Piave, in cui ora troveranno posto gli operatori dell’Unità di Strada e di Contatto del Servizio Protezione sociale e umanitaria del Comune, che si occupano degli interventi nell’ambito della prostituzione di strada. “È un’operazione – ha spiegato Simionato - che al Comune comporterà una spesa di 120mila euro l’anno per le locazioni degli immobili, più 600mila euro, diluiti in cinque anni, per interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione degli immobili. Alcuni saranno occupati da servizi del Comune, altri, però, saranno assegnati per l’utilizzo pubblico, sulla base di progetti condivisi che ci stanno già pervenendo. Gli appartamenti potrebbero così, come è stato proposto, essere destinati ai padri separati, o agli studenti universitari, oppure essere utilizzati per far fronte all’emergenza abitativa. In ogni caso il Comune si farà carico dell’affitto, mentre i lavori di piccola manutenzione saranno di competenza degli assegnatari.”

PRECEDENTE IMPORTANTE - Tutto ciò in attesa della decisione finale sui beni sequestrati a Pan, valutati attorno ai 12 milioni di euro: se dovesse scattare la confisca definitiva, procedura che ha comunque un iter di circa cinque anni, gli immobili ora solo assegnati al Comune diventerebbero di sua proprietà. “È un accordo – ha concluso Simionato – unico nel suo genere, visto che di solito i beni mafiosi assegnati sono terreni, tenute agricole, o al massimo la residenza del boss: è stato reso possibile per la qualità dei servizi sociali che il Comune è in grado di erogare. Grazie a questa operazione, ma anche ad altre che stiamo facendo in altre zone di via Piave, come l’area vicina alla fontana Murer o i giardinetti, e nelle strade limitrofe, come via Trento o via Ca’ Marcello, questo luogo centrale di Mestre potrà tornare ad essere completamente fruibile dai residenti, sia italiani che stranieri, e da tutti i cittadini”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La riqualificazione di Mestre parte dall'impero del "re" di via Piave

VeneziaToday è in caricamento