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Bike sharing in balìa dei vandali: stazioni e bici fatte a pezzi o rubate

Gli 800 abbonati al servizio di condivisione cittadina lamentalo i numerosi disservizi. Il Comune di Venezia rilancia l'idea di telecamere e posizionamento Gps dei veicoli

Non ha pace il servizio di bike sharing cittadino. Le biciclette che mette a disposizione il Comune di Venezia sono state decimate da danneggiamenti e furti. Su cento veicoli messi a disposizione, almeno una trentina son fuori uso, di cui dieci rubati. Ma se la base percentuale potrebbe anche contare (non dovrebbe accadere ma è così) su furti "fisiologici", a preoccupare sono gli atti di vandalismo. Veri e propri atti di inciviltà contro turisti e residenti. Bici finite in canale, punti di bike sharing devastate, manubri e ruote divelte. Secondo la Nuova nel fine settimana un gruppo di giovani teppisti non avrebbero di meglio da fare che rompere le biciclette messe a disposizione della collettività.

Così chi ha l'abbonamento è costretto a denunciare, lamentarsi, per il disservizio. Sono circa 800 gli abbonati che si servono del mezzo pubblico più ecologico che ci sia per spostarsi dalla stazione al lavoro, o da Mestre a Marghera e così via. I precedenti dati sul vandalismo del bike sharing non sono certo incoraggianti: in un perdiodo di 30 giorni. Tra dicembre 2012 e gennaio 2013, il picco: almeno una sessantina di bici fuori uso, da 200 euro l'una. Al parcheggio della Castellana un gruppo di ragazzi incappucciati hanno deciso di devastare la stazione. Prese a calci le bici, colonnine distrutte. E ora, per porre un freno a episodi del genere, tornano in auge le misure di sicurezza uscite dal Comune tempo fa: via a telecamere e apparecchiature Gps. Se i costi lo permettono, certo.

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