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Campalto Campalto / Via Bagaron

Picchia in casa la fidanzata e la minaccia con tre coltelli, arrestato

Momenti di paura mercoledì sera a Campalto, dove un 40enne ha sequestrato la compagna e il figlio di 7 sette anni. Scattate le manette

Un litigio feroce. Tanto che gli operatori delle volanti hanno sequestrato tre coltelli all'aggressore. R.M., 39enne, è stato arrestato mercoledì sera poco prima della mezzanotte per sequestro di persona aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. L'uomo, con precedenti, a un certo punto avrebbe recluso nel suo appartamento di via Bagaron a Campalto la fidanzata, 27enne di nazionalità moldava, e il figlio di sette anni.

Dopodiché avrebbe sfogato la sua rabbia sulla compagna, riempiendola di botte. A lanciare l'allarme una vicina di casa, impaurita dalle urla che sentiva provenire dall'appartamento. Poi alla centrale operativa della questura è arrivata la chiamata anche della malcapitata, che con voce flebile ha chiesto aiuto. Si era rifugiata nel terrazzo della casa assieme al figlio, per tentare di sfuggire alla furia di R.M. A cercare di sedare la rissa anche il fratello dell'aggressore, che per tutta risposta si è preso un pugno in fronte, riportando una ferita lacero contusa.

Sul posto, vista la pericolosità della situazione, sono intervenute tre volanti della polizia, i cui agenti si sono dovuti "arrampicare" fino al terrazzo al terzo piano del palazzo, grazie a una scala messa a disposizione dai vigili del fuoco. In questo modo sono riusciti ad avvicinare il loro obiettivo con una manovra a tenaglia. R.M., infatti, al momento dell'arrivo degli agenti, è stato trovato in stato psicofisico molto alterato mentre brandiva tre coltelli. L'uomo alla vista degli uomini in divisa ha iniziato a minacciarli.

Poi gli agenti sono entrati in azione. Due hanno sorpreso alle spalle il 39enne, mentre altri due sono entrati dalla porta. A quel punto, l'aggressore, vistosi braccato, ha lasciato a terra i coltelli e ha tentato di rifugiarsi in una stanza attigua, venendo subito bloccato dagli operatori prima che potesse combinare altri guai. Inevitabili le manette e il sequestro delle armi da taglio. Il figlio della coppia, in lacrime, non ha riportsto conseguenze fisiche, mentre la donna è stata dimessa dal pronto soccorso con una prognosi di 15 giorni. Il fratello ha rifiutato le cure mediche.

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I coltelli sequestrati

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