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Bambino alle elementari mangia in mensa: "Trovato uno scarafaggio nel piatto"

Il fatto sarebbe accaduto in una scuola elementare di Carpenedo. L'Asl sta procedendo con tutte le indagini del caso per accertare la provenienza dell'insetto

Il fatto sarebbe accaduto in una scuola di Carpenedo proprio all'ora di pranzo. Come riportano i quotidiani locali, un alunno di quarta elementare, dopo essersi seduto al suo solito posto per gustare il cibo preparato dalla mensa, si sarebbe trovato davanti uno scarafaggio. Il ritrovamento dell'insetto ha fatto scattare tutta la "procedura di rinvenimento di corpo estraneo".

Nel frattempo però, la notizia si sarebbe diffusa in tutta la scuola e sarebbero state diverse le famiglie che non avrebbero più permesso ai propri figli di mangiare in mensa. Tutti gli accertamenti del caso sono ora in corso. Da parte di Ames, la società che fornisce i piatti alle scuole elementari di Carpenedo, si è assicurata la massima collaborazione.

L'amministratore unico della società infatti, si dice sicuro che l'insetto non sarebbe finito sul piatto per colpa loro, bensì volando nel cibo del bambino una volta che il piatto era già giunto all'esterno delle cucine. Lo scarafaggio in questione sarebbe infatti stato "vivo" e non "cotto", motivo per cui ora sarebbe stata avvisata anche l'Asl di riferimento affinchè possa procedere con tutti i controlli del caso. "Venerdì alcune classi (al momento 2 confermate) della scuola continueranno lo sciopero, mandando i figli a scuola con un pasto sostitutivo e cancellando il pasto Ames - dichiara un genitore - Si vuole ribadire soprattutto il diritto a poter scegliere come far consumare il pasto a scuola, dato che attualmente di fatto si è obbligati a utilizzare esclusivamente il servizio Ames. Insomma, chiediamo il diritto di scegliere".

"L'episodio ha scatenato più precisamente due reazioni - continua il geniitore - Una, più generale, sul lato della gestione coatta del pasto nelle scuole primarie, poichè essendo l'ora del pasto compresa nell'orario scolastico non c'è alternativa all'adesione a pagamento al servizio Ames. Questo per un divieto, mai avvallato da autorità sanitarie, a portare nei locali mensa cibi non preparati dalla ditta preposta. Posizione superata in altri comuni come Torino, Brescia e in provincia di Varese, per citarne alcuni, dove Asl e Comuni hanno pubblicamente affermato che si possano consumare a scuola cibi portati da casa. Invece qui a Venezia mandare a scuola i bambini col panino o altro diventa un'azione eversiva. La seconda reazione riguarda specificatamente la scuola Toti, in quanto l'episodio va ad aggiungersi all'incuria riguardo alle condizioni in cui i nostri figli sono quotidianamente costretti a vivere. Da 9 mesi infatti il vetro della mensa è rotto e rappezzato da scotch e fogli di carta. Dopo le segnalazioni inviate tempestivamente dal personale della scuola, tre mesi fa i genitori di alcune classi hanno inviato una pec alla dirigenza scolastica, che deve riferirsi al Comune per la manutenzione degli edifici scolastici".

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