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Giovedì, 25 Aprile 2024
Centro Mestre Centro / Piazza Erminio Ferretto

Troppi precari e poco personale, educatori delle scuole dell'infanzia scendono in piazza

Si sono ritrovati alle 10.30 di sabato mattina, in piazza Ferretto a Mestre, per sensibilizzare la cittadinanza e chiedere risposte al Comune su un servizio delicato ed essenziale

In Piazza Ferretto per far sentire la propria voce. I lavoratori precari delle scuole dell'infanzia comunali e degli asili nido a partire dalle 10.30 di sabato mattina si sono ritrovati in quello che è il salotto buono della città nonostante il maltempo per sensibilizzare la cittadinanza e l'amministrazione comunale veneziana sulle problematiche e sulle esigenze di un servizio tanto delicato quanto fondamentale per tutta la comunità.

Non solo precari. Anche educatori ed insegnanti di ruolo hanno fatto sentire la propria solidarietà, partecipando in modo attivo e denunciando quello che manca a sostegno della loro attività lavorativa, per poter garantire un servizio di qualità. "Il personale è deficitario - spiegano dal Diccap, sindacato che ha organizzato l'iniziativa - e molti lavoratori e lavoratrici sono precari: si tratta di due circostanze che non permettono delle condizioni di lavoro che garantiscano la sicurezza dei bimbi e la serenità del personale". Il corteo dopo essersi fatto sentire in piazza Ferretto si è spostato davanti al municipio di Mestre di via Palazzo al grido: "Non vogliamo precarietà ma servizi di qualità". Tra fischietti e slogan.

Manifestazione educatori scuole dell'infanzia

Quello che gli educatori chiedono sono delle condizioni di lavoro sostenibili. "L'affatticamento del personale non è più sostenibile - incalza il Diccap - La prima risorsa dei servizi educativi sono le operatrici e gli operatori che vanno preservati e sostenuti, non certo abbandonati. Un educatore stressato - sottolineano - non potrà mai svolgere al meglio il suo ruolo. La buona scuola parte dagli insegnanti e la città riparte dai cittadini di domani: bisogna difendere chi eroga i servizi, per difendere chi li riceve".

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