Scontro su matrimoni gay in piazza, studenti fronteggiano "sentinelle"
I "pro famiglia naturale" si sono incontrati domenica in piazza Ferretto, dall'altra parte gli antifascisti. Contromanifestazione in piazzale Candiani
In prima linea per ribadire che "l'unica famiglia è quella naturale composta da mamma, papà e figli": le "sentinelle in piedi" di Venezia si sono date appuntamento domenica alle 17.30 in piazza Ferretto a Mestre, per dichiarare con la loro manifestazione silenziosa la propria contrarietà all'istituzione dei matrimoni gay. Un raduno che arriva a pochi giorni dall'approvazione al parlamento europeo di una relazione non vincolante che, tra l'altro, afferma che i matrimoni gay sono un diritto umano.
La protesta pubblica si è svolta in contemporanea con quella analoga organizzata dalle sentinelle in piedi di Verona: un'ora di veglia silenziosa, secondo lo stile degli attivisti che come sempre hanno manifestato stando in piedi e leggendo un libro. "Vegliamo - spiegano - in rigoroso silenzio, a due metri di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro in segno della formazione permanente di cui tutti abbiamo costantemente bisogno, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore".
A "rovinare la festa" ai manifestanti si è contrapposto, sempre in piazza Ferretto, un corteo di studenti antifascisti. Muniti di alcuni striscioni, hanno fronteggiato le sentinelle dichiarando la propria posizione contraria: "I nostri sorrisi e i nostri colori contro tutti i fascismi e fondamentalismi". In contemporanea è stata indetta in piazzale Candiani un'altra manifestazione, indetta dal collettivo "Stonewall Venezia LGBTIQueer", per ribadire la necessità di assicurare pari diritti a tutte le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, asessuali e intersessuali. "Vogliamo chiarire - dichiarano - che l'omofobia, come il razzismo, non è un’opinione, ma la negazione della dignità altrui".
Anche in questo caso la dimostrazione è stata pacifica e silenziosa, "proprio per dimostrare quanto il silenzio sia strumentalizzato da parte di certi soggetti, con lo scopo di annichilire la dignità e l’esistenza delle persone LGBT+. Saremo in piazza - spiegano - per difendere i nostri diritti, troppo spesso taciuti e negati, perché, come sancito dall’articolo 3 della costituzione italiana, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge". Le forze dell'ordine hanno sorvegliato la situazione, non ci sarebbero comunque stati disordini.