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Truffava clienti fingendosi avvocato, sorpreso con una bustarella in mano

Giovanni Marcuzzi, 38enne mestrino, si proponeva come consulente legale per le pratiche relative ai permessi di soggiorno. Avrebbe guadagnato circa 500mila euro

Si proponeva come consulente legale per le pratiche legate ai permessi di soggiorno in cambio di 5mila euro e nella rete della truffa sarebbero caduti un centinaio di extracomunitari. L'ultimo atto, però, ha fatto scattare le manette ai polsi di Giovanni Marcuzzi, 38 anni, di Mestre, chiamato "l'avvocato", a opera della squadra mobile della questura di Venezia. L'accusa è di truffa aggravata e continuata e di falso in atto pubblico. Marcuzzi è stato bloccato dagli agenti in un bar di Mestre mentre stava ricevendo la seconda tranche di un pagamento per una "pratica" richiesta da una donna dell'est Europa giunta in Italia per fare la badante.

Il falso consulente aveva con sé un documento intestato alla Prefettura lagunare risultato totalmente falso. Era stata la stessa donna, dopo aver versato nei giorni scorsi un anticipo di 400 euro, ad avvertire la polizia perché aveva capito che qualcosa non tornava. Da tempo, però, Marcuzzi era nel mirino della mobile che ha ricostruito la sua attività dal 2010 sempre ai danni di extracomunitari prima come intestatario di una ditta inesistente che assumeva persone che necessitavano di permessi di soggiorno al fine di far risultare falsamente che avevano un lavoro in Italia e poi come "avvocato" per consulenze per lo stesso tipo di pratiche. In questi ultimi mesi sono stati oltre cento gli immigrati che hanno presentato querele dicendosi truffati. Il tutto per un valore complessivo di circa 500mila euro.

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