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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Smartphone e pezzi di ricambio contraffatti: scoperto magazzino

In via Piave un uomo originario del Bangladesh aveva più di 400 pezzi non originali pronti alla vendita. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro

I carabinieri di Venezia hanno scoperto una vera e propria centrale di assemblaggio e vendita di smartphone di ultima generazione contraffatti.

I carabinieri del Nucleo Natanti di Venezia infatti, in sinergia con i carabinieri di Venezia e Mestre, sviluppando le attività informative finalizzate a risalire ai canali di approvvigionamento di prodotti contraffatti e non che arrivano quotidianamente in centro storico per la vendita abusiva ambulante, hanno individuato a Mestre, in zona via Piave, un magazzino, gestito da uno straniero di origini del Bangladesh, perfettamente attrezzato, con tanto di laboratorio sul retro, per l’acquisizione sul mercato illegale di componenti di elettronica contraffatta per assemblare smartphone di ultima generazione, delle marche più note e apprezzate, completamente fasulli.

All’interno, infatti, sono stati trovati telefonini già assemblati o da assemblare e centinaia di pezzi di ricambio, come schede di memoria, display marchiati, dorsi, ecc., tutti riproducenti le note marche, ma contraffatte. I prodotti erano in parte pronti per la vendita, a prezzi di mercato ribassati rispetto agli originali, e in parte stoccati nel laboratorio sul retro, dove vi era l’attrezzatura per l’assemblaggio e decine di scatole, ciascuna contenente la singola tipologia di prodotto, distinti per marca e modello.

La maggior parte dei prodotti sequestrati erano conservati all’interno di buste di plastica, con un adesivi che oscuravano il marchio contraffatto delle note case madri e stoccati in apposite cassettiere in plastica, ciascuna delle quali con etichetta riportante la tipologia di prodotto contenuto. Al momento dell’assemblaggio i contraffattori rimuovevano gli adesivi che occultavano i marchi, ricomponevano il telefono, gli installavano il software e il sistema operativo “craccato” e lo ponevano in vendita tra quelli originali e a prezzi allettanti, per un giro d’affari di migliaia di euro.

I pezzi di ricambio fasulli inoltre servivano anche per effettuare riparazioni di telefoni originali lesionati: chi aveva il display rotto o desiderava un dorso di un altro colore per il suo telefono originale poteva rivolgersi aa alcuni negozi per la riparazione o l’acquisto del pezzo di ricambio, convinto di poter contare su pezzi originali, mentre acquistava patacche perfettamente simili ai prodotti delle case madri e venduti per tali.

Complessivamente sono stati rinvenuti oltre 400 pezzi contraffatti, assemblati e da assemblare, delle marche più famose e diffuse, per un valore commerciale stimato di una decina di migliaia di euro. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro, mentre è scattata la denuncia nei confronti del titolare del negozio.

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