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Mestre Zelarino / Via Terraglio

Esuberi Stella Maris e San Camillo, in una cooperativa potrebbero salvarsi

Il 14 febbraio nuovo incontro in prefettura. Sarebbe la soluzione presentata da Codess, Sodexo e Villa Salus. Nell'ospedale di via Terraglio intanto è arrivato il robot per la riabilitazione

Una nuova assunzione potrebbe risolvere la vertenza dei 25 lavoratori, ma potrebbero essere anche una quarantina, dei servizi che, prima del passaggio del San Camillo Irccs alle suore Mantellate di Villa Salus, prestavano servizio tra l'ospedale stesso, che era dei padri Camilliani, e la casa di cura Stella Maris, che si trova proprio lì accanto, agli Alberoni. Si tratta dei dipendenti che si occupano dei servizi nelle cucine, lavanderia, portineria, giardino, ecc., di cui la San Camillo srl, nata da Villa Salus e San Camillo Irccs insieme, ha deciso di fare a meno.

Se venticinque operatori lavoravano per la cooperativa Codess, e una quindicina erano addetti mensa della società Sodexo, almeno una decina sarebbero stati diretti dipendenti del San Camillo. Secondo quanto spiegato da San Camillo srl, Codess e Sodexo, che si sono incontrati a Mestre con i sindacati martedì, per comunicargli le loro decisioni, rispetto agli esuberi dichiarati, 25, la maniera per garantirgli un posto di lavoro sarebbe quella, stando a fonti interne, di farli assumere da altre cooperative. Ma non sarebbe chiaro quali (forse per una società consortile di Treviso?) e in che modo, sebbene al momento sarebbero anche state fornite garanzie sul mantenimento dell'orario e dello stipendio precedenti. In piccola parte potrebbero rimanere a prestare servizio di cucina per la Sodexo, 5, forse 10 persone al massimo. Mentre gli altri, inclusi gli ex dipendenti dell'ospedale dei Camilliani, verrebbero appunto "ceduti" dal San Camillo a una cooperativa.

Il rinvio del tavolo del 27 gennaio scorso, chiesto in prefettura e concesso a Codess, Sodexo e San Camillo Spa dal vicecapo di gabinetto Beatrice Musolino in cambio del blocco dei licenziamenti, ha comportato una prossima data al 14 febbraio. Ai tavoli precedenti hanno sempre partecipato anche il Comune e la Regione. A lanciare l'allarme sono state Codess e Sodexo. Almeno 25 di questi lavoratori sono in più, specie da quando sia Codess che San Camillo srl hanno detto di poter fare a meno della preparazione dei pasti. Ma ci sarebbe anche il nodo relativo a qualche posizione amministrativa, da riorganizzare. Tutto però è in fase di discussione. Di sicuro ci sarebbe la volontà di non parlare più di esuberi.

Intanto all'ospedale Villa Salus di Mestre è arrivato il robot 
per la riabilitazione della mano Amadeo già in uso all'Irccs San Camillo del Lido di Venezia. Un complesso sistema di rieducazione motoria computerizzato, basato su esercizi attivi e passivi di uno o più dita. «È dal 2012 – spiega Andrea Turolla, direttore del laboratorio di ricerca all’Irccs San Camillo del Lido dove il robot è stato sperimentato – che facciamo ricerca e sviluppo su Amadeo. In questi anni abbiamo avuto modo di studiarne anche gli effetti clinici sui pazienti ricoverati in reparto lì dove c’erano le caratteristiche cliniche adeguate a garantirne l’efficacia». Una sperimentazione Ircss di cui si avvale dunque anche Villa Salus. 

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