Montagne di rifiuti in terraferma, rilevate 47 discariche abusive
È il dato emerso dal censimento di Veritas tra Mestre e Marghera, nonostante il servizio apposito di ritiro a domicilio. Situazione comunque in miglioramento
Rifiuti di ogni genere, abbandonati nell'ambiente senza rispetto. A Mestre c'è ancora parecchio da fare in tema di senso civico, e lo dimostra il censimento realizzato da Veritas sulle discariche abusive in zona. In terraferma sono 47 e dentro ci si trova di tutto, con una certa predilezione per gli oggetti ingombranti e quelli pericolosi: materassi, divani sfondati, televisori con tubo catodico, computer, valigie, frigoriferi. Ma anche calcinacci, resti di cantieri edilizi, coperture in amianto, vernici. Lo riporta la Nuova Venezia.
Si trovano un po' ovunque: a Mestre Carpenedo, da via Altobello a via Ca’ Marcello, da via Pertini a via Tevere; sei sono a Favaro, da via Altinia a via Triestina; due a Chirignago-Zelarino, in via Bosso e in via fratelli Cavanis; altre 20 nell'area industriale di Marghera come via dell’Atomo, dell’Elettronica, della Industrie, delle Macchine. Ciò che rende ancora più assurdo questo malcostume è che Veritas si occupa gratuitamente della raccolta del materiale ingombrante, nell'ecocentro di via Porto di Cavergnago. È sufficiente portare là i rifiuti, anziché abbandonarli per strada, oppure chiamare gli operatori che vengono a ritirare il materiale a domicilio.
Il direttore di Veritas, Andrea Razzini, guarda il lato positivo: i dati dicono che la situazione è in miglioramento, anche se si registrano nuovi "generi" di discariche create da chi butta butta i sacchetti senza avere le chiavette per le calotte. L'azienda comunque continua a punire i trasgressori anche grazie al miglioramento dei sistemi di controllo, come dimostrato dalle mille multe comminate da inizio anno. In caso di abbandono di rifiuti pericolosi, inoltre, scatta la denuncia penale.