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Donna investita dal treno a Mestre: "Date un premio agli agenti della polfer, l'hanno salvata"

Il sindacato Ugl polizia di Stato plaude all'intervento degli agenti: "Le hanno salvato la vita". La 37enne di Fiesso non è in pericolo di vita. Cause ancora al vaglio

E' stata sottoposta a intervento chirurgico la 37enne di Fiesso d'Artico che nel primo pomeriggio di venerdì è stata travolta da un treno regionale che stava frenando per arrestare la propria corsa nello scalo ferroviario di Mestre. Per fortuna non è in pericolo di vita, ma con ogni probabilità non sarà possibile salvarle il braccio, amputato nella dinamica dell'incidente. La prognosi per ora è riservata. 

Proseguono, attraverso anche la visione delle telecamere di videosorveglianza, le indagini per capire i motivi che hanno indotto la donna a occupare il binario proprio nel momento in cui sopraggiungeva il treno. Appare acclarato che non si sarebbe trattato di un gesto involontario, come una scivolata improvvisa, un malore o una spinta da parte di qualche altra persona. La 37enne o stava attraversando i binari o, al contrario, si sarebbe fatta investire volontariamente. La donna, ricoverata in rianimazione, avrebbe avuto in passato alcuni problemi di carattere sanitario. L'ipotesi di un gesto volontario con il passare delle ore quindi ancora non può essere scartata, anzi prenderebbe vigore. Ma tutto è ancora al vaglio. 

Intanto un plauso alla professionalità degli agenti della polizia ferroviaria entrati in azione venerdì durante l'emergenza arriva dal sindacato Ugl polizia di Stato: "Mi auguro che agli agenti, considerato l’intervento effettuato e le condizioni in cui sono stati costretti ad operare per prestare i provvidenziali soccorsi alla ragazza investita dal treno, venga dato un giusto riconoscimento per il sangue freddo e la preparazione dimostrata - dichiara il segretario Mauro Armelao - Grazie al loro primo soccorso, sono riusciti, infatti, a bloccare l’emorragia provocata dall’amputazione dell’arto superiore, la ragazza rischiava di morire dissanguata. Solo grazie al loro coraggio e alla loro professionalità sono riusciti a salvare una giovane vita, che spero possa ristabilirsi al più presto. Salvare una vita umana penso sia una delle cose più belle e gratificanti che a un poliziotto possano capitare. Già in passato anche altri poliziotti avevano salvato la vita ad un turista grazie all’utilizzo del defibrillatore, ma in quel caso la nostra amministrazione era stata un po' avara nei loro confronti. Ci auguriamo che adesso a questi colleghi venga riconosciuto il giusto pensando anche a un eventuale avanzamento di grado e per questo confido nella sensibilità della dirigente del compartimento polfer di Venezia, sempre attenta e vicina al personale".

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