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Mestre Marghera

Picchia ancora la moglie, scappa di casa ma l'incubo la insegue

Sabato due donne hanno chiesto aiuto. A Marghera un uomo ubriaco fradicio ha seguito la vittima minacciandola fino all'abitazione del suocero

Uomini che odiano le donne. Fino a vederle come "oggetti" da tormentare. Da picchiare, specie quando si alza troppo il gomito o si è sotto l'effetto di qualche stupefacente. La violenza esplode incontrollata anche nel Comune di Venezia. Gli ultimi casi a essere raccontati dalla cronaca risalgono a due giorni fa (e chissà quanti altri rimangono ancora sotto il tappeto).

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Le aggressioni a Marghera e a Favaro Veneto. Identico il copione, diverso il finale. Nella città giardino, infatti, un 56enne appena tornato a casa dopo un ricovero per curare la sua dipendenza se la prende con la consorte. Senza un motivo. Come riporta il Gazzettino, sono le "solite" minacce, i soliti spintonamenti, le solite intimidazioni. Finché la malcapitata non prende il telefono e chiede aiuto alla polizia.

L'AVEVA GIA' PICCHIATA, LA MINACCIA DI MORTE SUL BUS

Sono le 15 di sabato. Gli agenti arrivano nella casa della coppia e tentano di tranquillizzare il 56enne, ma il suo stato di alterazione è ancora molto forte. Non c'erano elementi per procedere con un allontanamento coatto. Quindi le forze dell'ordine, loro malgrado forse, sono costrette ad andarsene. La donna cerca quindi "tranquillità" a casa del padre. Ma non è così. A l'una di notte l'uomo, ubriaco, raggiunge l'abitazione-rifugio e inizia a urlare sotto le finestre minacce anche di morte. Arriva subito la seconda chiamata al 113. Le volanti intervengono e trovano il persecutore che, barcollante, tenta di tornare alla sua Fiat Punto. I poliziotti lo fermano e lui reagisce in modo violente. Alla fine è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per guida in stato di ebbrezza. Patente ritirata e auto confiscata.

L'altro episodio di violenza sulle donne si verifica a Marghera. Sempre sabato. Una donna di Favaro per l'ennesima volta è stata picchiata dal compagno davanti ai tre figli piccoli. Da anni subisce sempre lo stesso tipo di angherie. Ma la denuncia no. Per ora non l'ha ancora voluta presentare. I poliziotti sono intervenuti dopo la sua richiesta d'aiuto al 113, spiegandole di contattarli subito nel caso in cui il coniuge tornasse ad alzare le mani e di rivolgersi al Centro antiviolenza del Comune. Loro, però, non potevano far nulla senza una denuncia. La malcapitata è stata medicata al pronto soccorso dell'ospedale All'Angelo. Per guarire ne avrà per sette giorni. Dell'aggressore, all'arrivo delle Volanti e al ritorno a casa della donna, nessuna traccia.

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