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Ulss 3: nuova strumentazione in dono al polo di medicina dello sport di Favaro

Presentazione martedì mattina. Il potenziamento è stato possibile anche grazie alla fondazione "Andrea Rossato", un cicloergometro e una bilancia per un valore di 10mila euro

Cresce e si struttura il polo di medicina dello sport della sede distrettuale di Favaro Veneto, anche grazie alla strumentazione donata dalla fondazione “Andrea Rossato” e presentata nella mattinata di martedì con un breve momento celebrativo. Un potenziamento importante: di recente l’Ulss 3 ha dedicato un’intera ala del secondo piano del distretto alla medicina sportiva - ha sottolineato il direttore dei Servizi sociosanitari, Gianfranco Pozzobon - e ora, lavorando in sinergia con quello di Noale, il polo si avvia verso il "secondo livello" della medicina dello sport. Ovvero quello in cui è possibile anche la valutazione di atleti disabili con specifiche attrezzature dedicate.

Proprio una di queste attrezzature, il cicloergometro massimale, è stata presentato martedì alla presenza dei vertici della Ulss 3 Serenissima, dei rappresentanti degli atleti disabili e degli enti di coordinamento paraolimpici. Il cicloergometro, come detto, è il dono della fondazione “Andrea Rossato” che, nella memoria del giovane atleta deceduto in un incidente durante la pratica sportiva, si sta dedicando al sostegno e alla diffusione delle buone pratiche di sicurezza ed educazione sportiva dei più giovani:

“Siamo felici – ha detto Mauro Rossato, presidente della fondazione e papà di Andrea – di partecipare alla grande avventura della creazione di momenti e luoghi in cui lo sport diventa occasione di integrazione, di partecipazione, di salute”. Assieme all’ergometro dedicato, la fondazione ha donato anche una particolare bilancia che consente la misurazione del peso degli atleti in carrozzina, che porta il valore complessivo della donazione a circa 10mila euro.

“Sono circa 300 gli atleti paralimpici solo in provincia di Venezia – ha sottolineato Davide Giorgi, presidente del comitato italiano paralimpico provinciale – È un movimento importante, al servizio dei quali le strutture sportive private e le strutture sanitarie pubbliche lavorano per garantire luoghi e spazi attrezzati, anche dal punto di vista sanitario”. Intensa la partecipazione di alcuni atleti disabili – presenti anche i due nazionali di nuoto agli Special Olympics Christian Clemente e Alessio Carpenedo – che già in mattinata hanno testato la nuova strumentazione insieme alle altre che costituiscono la dotazione del polo di medicina dello sport.

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