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Quasi un migliaio di persone ad Altobello per l'ultimo saluto al piccolo Marco

La cerimonia in via Costa giovedì pomeriggio. C'era quasi tutta la comunità bengalese. Grande commozione dei compagni di scuola della Giulio Cesare: "Non di dimenticheremo, Mohammed"

Un momento di forte commozione per una giovane vita che si è spenta inaspettatamente e ha lasciato Mestre nel dolore. Lacrime e preghiere per Mohammed Aorangojeb, detto Marco, morto a 13 anni a causa di possibili problemi cardiaci: tutta la comunità bengalese, e non solo, gli rende omaggio nella serata di giovedì al centro di preghiera di Altobello, in via Costa. L'addio ad un ragazzo di cui chi lo conosceva ha ricordato soprattutto la dolcezza e la gentilezza.

Funerale

La cerimonia funebre è iniziata alle 18.30 con la partecipazione della famiglia e di tutti gli amici e i conoscenti, compresi i compagni di scuola della Giulio Cesare. Ragazzini nel pieno della loro vitalità, come era anche Marco. Uno studente modello, il figlio ideale, bravo a scuola, sveglio, sorridente. Con quel fardello, però, che pesava da tempo sulla sua esistenza. Non poteva praticare sport, e anche quando giocava con i coetanei doveva essere tenuto sotto controllo. Gli sforzi eccessivi potevano essergli fatali.

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Il ricovero

Purtroppo tutta l'attenzione e le cure da parte della famiglia e degli insegnanti non sono bastati. Il cuore di Marco non ha retto: si è spento giovedì scorso, al termine di un ricovero alla Pediatria di Padova durato due settimane. Una ferita impossibile da rimarginare per i genitori: la madre e il padre, Alì Mohammed, presidente della comunità bengalese mestrina e del centro culturale Bangladesh.

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