rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Mestre Bissuola / Via Bissuola

Rapinatori arrestati, uno dei "capi" negli ultimi mesi spesso a casa della talpa veneziana

La squadra mobile sta cercando di capire se il gruppo di criminali entrato in azione giovedì abbia messo a segno altri colpi. Salta all'occhio l'analogia con l'assalto alla Carige

Sarebbero tornati a Catania la sera stessa, allontandosi dal luogo delle "operazioni" prima di attirare troppo l'attenzione. I loro piani invece sono saltati subito. Dopo una decina di minuti avevano già davanti a loro i poliziotti. Il gruppo di trasfertisti catanesi che giovedì è stato arrestato dalla squadra mobile dopo aver perpetrato la rapina al Banco di credito cooperativo di Marcon di via Miranese non aveva idea che gli investigatori fossero alle loro calcagna. Gli 80mila euro trafugati sarebbero serviti per caricare di soldi il bancomat.

I DETTAGLI SUGLI ARRESTI: TUTTO IN 15 MINUTI

A fornire appoggio logistico al gruppo una ex guardia giurata che evidentemente aveva captato le informazioni utili per il colpo. "State tranquilli - ha ripetuto uno dei capi della banda una volta trovatosi davanti la polizia - ci avete preso. Siete stati bravi. Non tento di scappare".

LA RAPINA IN BANCA DI VIA MIRANESE

Ma questo gruppo di "lavoro" era già entrato in azione sul nostro territorio? Gli investigatori della squadra mobile stanno lavorando proprio su questo punto. Tanto più che D.A., 43enne, il più esperto tra i trasfertisti, era stato visto più volte nell'abitazione della guardia giurata. Aveva raccontato di lavorare nel ramo dell'edilizia e per questo motivo si appoggiava a un amico. Una persona educata e distinta. Descritta come "rassicurante". Invece era tutt'altro. Cosa si dicevano N.B., 41enne di Zelarino, e il compare catanese? Vite agli antipodi e pochi interessi comuni. Con ogni probabilità preparavano il colpo in banca che li ha portati dritti in carcere, ma visto che erano mesi che il siciliano bazzicava il Veneziano, forse la coppia ha pianificato anche qualche altro assalto in precedenza.

LA RAPINA MOLTO SIMILE ALLA CARIGE DELLA BISSUOLA

Analizzando le recenti rapine in banca ce n'è una che salta all'occhio, molto simile a quella di via Miranese: a ottobre, infatti, 3 criminali sono entrati a volto scoperto nella filiale della Banca Carige di via Bissuola. Lo stesso numero di quella di giovedì. Anche in quel caso non vennero usate armi e gli intrusi hanno tradito un accento meridionale. Hanno riempito i borsoni di soldi, per un bottino di 6mila euro. Le analogie sono molte (DETTAGLI): il numero dei partecipanti, l'accento meridionale, il volto scoperto e l'assenza di armi. In più la vicinanza con l'abitazione di Zelarino in cui si appoggiavano i 5 catanesi arrestati, che la mattina di giovedì si nascondevano all'interno del piccolo alloggio senza fare il minimo rumore. Solo lo scroscio continuo della doccia aveva indotto a pensare che ci fosse qualche stranezza. Del resto da 1 solo inquilino si era passati a 6.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rapinatori arrestati, uno dei "capi" negli ultimi mesi spesso a casa della talpa veneziana

VeneziaToday è in caricamento