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Mestre Mestre Centro / Via Giovanni Felisati

Fa bloccare i ladri, ma ora è lui che deve vivere nel terrore: "Loro sono liberi, mi hanno giurato la morte"

L'albergatore che ha contribuito a denunciare due predoni in via Piave: "Siamo loro ostaggi. Sono disperato, non voglio essere un martire"

Fa il suo dovere. Fa anche più di quanto gli sarebbe stato richiesto, dimostrando coraggio e senso civico. Ora, però, vive nella paura. Costretto a convivere con quel lavoro che in sé non avrebbe nulla di male, se non fosse che si sente sotto tiro delle stesse persone che ha contribuito a denunciare. E' la storia paradigmatica di N.V., un 32enne che lavora in un albergo di via Felisati ripetutamente finito nel mirino di delinquenti in cerca di soldi o preziosi per potersi comprare la dose.

Uno stillicidio quotidiano: "Ormai l'albergo è ostaggio di sbandati e di drogati - racconta - io ci lavoro da sei anni e non mi sono mai sottratto segnalando tutto alle forze dell'ordine. Ci sono stati furti il 29 luglio e il 2 agosto. Sempre loro. Poi il 3 li ho visti e segnalati alla polizia. Li hanno presi, ma dopo avermi minacciato di morte la sera erano ancora là. In libertà. Ora io vivo nella paura, così come la mia direttrice, che abita di fronte all'albergo". La vicenda è piuttosto complessa ma ciò che più colpisce è il fatto che quei ladri, sempre gli stessi, che gravitano in zona sono liberi come l'aria, e con ogni probabilità torneranno a rubare nell'albergo in poche ore, mentre chi ci ha messo la faccia segnalando le loro malefatte si ritrova minacciato di morte e terrorizzato. Costretto a lavorare a pochi metri da loro, a oltrepassarne gli sguardi di sfida nel momento in cui cammina per tornare a casa.

Di per sé lo scenario sarebbe già piuttosto inquietante, con gente che "si buca" in strada (ci sono le foto del 32enne a testimoniarlo) e sbandati pronti a tutto per la dose: "Ora però la mia situazione personale è insostenibile - continua - chiedo aiuto. Il 29 luglio alle 24 circa nell'hotel uno di loro riesce a farsi aprire la porta da un turista ingenuo appena uscito a fumare. Dopo aver scassinato i cassetti della reception non trovando nulla si è addormentato nella hall dell'albergo. La mattina seguente alle 6.45 la mia collega l'ha trovato sul divano, e pensando fosse un cliente che si era chiuso fuori dalla camera, l'ha svegliato. Ma lui subito dice di non essere cliente si alza e se ne va tranquillamente. La notte del 2 agosto - continua - lo stesso sbandato si ripresenta alle 2 di notte con arnesi da scasso e, aiutato da un complice, riesce a forzare la porta d'ingresso e la camera dove sono custodite le chiavi delle stanze. Entrano in tre alloggi rubando portafogli, cellulari, collane e orologi. Abbiamo denunciato tutto".

Il giorno seguente il 32enne si imbatte sempre nei due ladruncoli, vicino all'albergo: li segue e nel frattempo chiama la polizia. Le forze dell'ordine ne fermano uno subito, dopodiché dopo poche ore individuano anche il secondo. La fuga si rivela inutile. Risultato: i due, un 20enne ucraino e un 24enne italiano, sono stati denunciati a piede libero e sono tornati esattamente dove si trovavano prima, mentre i compari della coppia hanno minacciato di morte il lavoratore: "Nel loro luogo di ritrovo (uno scivolo di un park sotterraneo in via Salettuol famoso perché tutti vanno a 'bucarsi') trovo i loro amici e scatto loro una foto con il telefono - racconta - Tra di loro c'è anche il ladro che una settimana prima era entrato a fare colazione cercando di portare via il cibo senza pagare. L'avevo cacciato. Mi hanno detto che 'avrei pagato' per quello che avevo fatto. Dopo l'intervento della polizia e le minacce la giornata prosegue con un po' di paura ma io, sicuro del fatto che i due erano stati "presi", ero abbastanza tranquillo. Alle 23 - racconta il 32enne - finisco di lavorare, chiudo l'hotel e lascio le consegne al nuovo portiere notturno che abbiamo dovuto prendere a seguito degli episodi recenti (un receptionist notturno costa circa 30mila euro all'anno, tanto per far capire il danno economico che creano questi delinquenti, oltre alle recensioni negative online). Un mio amico commerciante, con grande stupore, a  quell'ora mi avvisa che sono appena passati i due fermati durante il pomeriggio pagando una bottiglia d'acqua con 50 euro. Subito mi sale il panico. L'idea di attraversare il parco di via Piave con il pericolo di incrociarli mi terrorizzava".

Ma non è finita qui: perché uno dei due, secondo il 32enne, è tornato a cercare di rubare la sera stessa. In barba a tutto ciò che era successo: "Il guardiano l'ha messo in fuga mostrando la mazza da baseball - continua M.Z. - Siamo in balia di questi tossici. Questa è una disperata richiesta d'aiuto. Mi hanno giurato la morte. Mi conoscono perche passano davanti l'hotel venti volte al giorno. Adesso ho veramente paura di tornare al lavoro in via Piave. Non voglio essere un martire, ma non si può vivere nell'omertà e nel silenzio mentre questi criminali portano via gli ori di famiglia o i portafogli ai turisti per comprarsi 'due pere'. Non è possibile. Oltre per la mia incolumità sono preoccupato perche tutto il personale dell'hotel, che è terrorizzato. E' chiaro - conclude - che la guerra la stanno vincendo loro. Sono disperato".

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