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Grasso a Mestre: "Lavoro, infrastrutture e istruzione: con scienza e coscienza separati dal Pd"

Pietro Grasso a Mestre venerdì, accanto ai candidati per la Camera e Senato veneziani e veneti, come leader di Liberi e Uguali.

"Il Pd non è più un partito di sinistra". Da questo presupposto si snodano tutti gli obiettivi intorno ai capisaldi del programma del partito del presidente del Senato. Istruzione, Sanità, lavoro, infrastrutture e ambiente, con una carbon tax pronta per incentivare politiche energetiche rispettose del territorio, dell'aria e del suolo, e penalizzare e spronare le imprese che non si adeguano a seguire il tracciato indicato dall'Ue. I candidati hanno affrontato uno ad uno i temi caldi della campagna elettorale. Compresa quello dell'immigrazione. "Chiudere Conetta", è l'appello dell'ex vice sindaco di Venezia, Michele Mognato.

Gli fanno eco, per la Città metropolitana, Giulio Marcon , candidato al Senato, che si rivolge direttamente al sindaco 'Batman': "Ripristinare la democrazia e il confronto nella politica locale", e sulle grandi navi chiarisce: "Basta scavare canali".

Pietro Grasso è l'ultimo intervento della serata. "Per anni ho lavorato contro mafie e corruzione. A 24 anni ero magistrato e non ho potuto partecipare in piazza con i miei coetanei alle manifestazioni del '68, ma la passione per la sinistra e per la politica mi sono rimaste dentro - ha detto Grasso -. E ora invece di dedicarmi alla famiglia e ai nipoti, ho deciso di farmi carico dei nipoti di tutta Italia". Sul Pd: "Avevamo posto alcune semplici richieste, sulla legge elettorale, sul ticket sanitario per i meno abbienti e sull'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che volevamo ripristinato. Ci hanno detto 'No'. Allora abbiamo deciso di creare un altro programma".

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