Rivoluzione "scolastica" a Mestre: via al "super liceo" Franchetti - Bruno
Gli istituti sotto i 600 alunni perderanno l'autonomia. Per questo ieri la Provincia ha deciso di accorpare il classico e lo scientifico in un'unica realtà. Ora la palla passa alla Regione
Rivoluzione "scolastica" al via. E forse stavolta gran parte dei soggetti in gioco sono stati messi d'accordo. Martedì pomeriggio, infatti, nella sede mestrina della Provincia si è discusso di come riorganizzare gli istituti scolastici del Veneziano.
Un solo problema, che però è destinato a cambiare equilibri e organigrammi di molti istituti: le scuole con meno di 600 alunni perderanno l'autonomia. Stop. Per questo si è fatto di necessità virtù e si è deciso che i due licei mestrini, il Franchetti per l'indirizzo classico e il Giordano Bruno per lo scientifico, diventeranno un'unica realtà. Una soluzione accolta con favore dai dirigenti del liceo umanistico, in precedenza più volte accostato al Morin o, in alternativa, al Gugghenheim e al Mozzoni. Eventualità che aveva scatenato le proteste di docenti e studenti, su tutte le furie per le materie diverse che si insegnano negli altri istituti e per le inevitabili difficoltà logistiche che questa scelta avrebbe comportato. Viene costituito quindi un polo con 1.500 studenti, il più numeroso di Mestre e della provincia.
In centro storico invece si va verso lo smembramento dell'attuale istituto Marco Polo - Tommaseo. Le due realtà liceali seguiranno strade differenti. Il Marco Polo aggregherà a sé il liceo artistico, mentre il Tommaseo (sfruttando la vicinanza) andrà assieme al Benedetti.
Ora la palla passa alla Regione, che dovrà ratificare le decisioni prese dalla Provincia.