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La storia di Manola ha fatto breccia sul web, tutti in trincea: "Noi vedovi ci faremo sentire"

Numerose le persone nella stessa situazione che hanno contattato la 37enne mestrina. Per l'Inps niente figli a carico per una legge di 30 anni fa: "E' un vero salasso. Ho pianto"

"In tanti mi hanno contattata, in tanti si trovano nella mia stessa situazione. Dobbiamo unirci e riuscire a cancellare questa ingiustizia". Non si spegne l'eco della storia di Manola Tegon, la 37enne mestrina, vedova da 2 anni e mezzo, che di punto in bianco ha scoperto di non avere più i suoi 2 figli a carico, uno di 5 e l'altra di 11. Per l'Inps sono percettori di reddito indipendenti, nonostante uno vada all'asilo e l'altra da settembre frequenterà le medie. Com'è possibile? Perché la pensione di reversibilità del defunto marito viene divisa in tre parti. E i due bambini superano la soglia di 2.840 euro lordi annui oltre la quale si è considerati persone "autonome". Tre Cud distinti. 

MANOLA: "VEDOVA, I MIEI DUE FIGLI NON LI HO CARICO"

Ciò ha conseguenze molto pesanti per Manola a livello economico: "Senza i miei figli a carico dovrò restituire il bonus Renzi, perché se con il mio stipendio ne avrei diritto, aggiungendo il Cud della pensione di reversibilità 'sforo' - spiega la 37enne - In più dovrò ripresentare la dichiarazione dell'anno scorso, perché i miei figli erano stati conteggiati come 'a carico'. Devo restituire 800 euro in un'unica soluzione entro agosto. Quasi un mio stipendio praticamente". 

Ma la lista è lunga: "Non avendo figli a carico, il netto della pensione di reversibilità sarà più basso - sottolinea Manola Tegon - E' un salasso. Un'ingiustizia. Com'è possibile che chi va all'asilo sia considerata una persona autonoma? In tanti mi hanno scritto dopo aver raccontato la mia storia denunciando situazioni simili. Aggiungendo errori, leggerezze, norme non adeguate. Donne e uomini soli come me, ma che ora vogliono uscire allo scoperto. Ci faremo sentire. Io ho pianto dal nervoso quando mi hanno spiegato per filo e per segno cosa sarebbe accaduto. Pare che il governo voglia prendere in mano la situazione. Ma saremo noi nel caso a indurlo a darsi una mossa. Perché se siamo una persona in meno in famiglia, le bollette, i costi per i trasporti, i buoni pasto rimangono sempre da pagare. Non si abbassano di certo. Usciremo dall'ombra e ci faremo sentire". All'orizzonte una possibile raccolta firme a livello nazionale e altre iniziative: "Non è questione di soldi - conclude Manola - è questione di principio. Un'ingiustizia che va sanata".    
 

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