Festa del grano al mercato agricolo ma la situazione in campagna è «critica»
Sabato 22 Giugno si parlerà di grano e delle diverse tipologie di farine al mercato agricolo coperto di Mestre, prezioso alimento base della dieta mediterranea, protagonista di tradizioni antiche e gustose pietanze. Durante l’apertura dalle 8 alle 13 gli agricoltori porteranno il meglio della produzione stagionale: dalle verdure degli orti che in questo momento sono al massimo della loro prosperità, alla frutta, al formaggio, il vino, la birra, carne e insaccati, e ci saranno degli ospiti d’eccezione, i titolari del Molino Bertolo di Covolo di Pederobba Treviso, una delle realtà locali che esegue da cinque generazioni con passione l’arte della molitura, e il Molino Terre Vive di Rossano Veneto specializzato nella produzione di farine integrali.
Il grano
Dalle 10 alle 11 presenteranno le loro realtà aziendali parlando delle differenti varietà di grano e delle successive lavorazioni. La giornata di festa dedicata ai frutti ‘poveri’ ma preziosissimi della terra, come il grano e le erbe, coinvolge gli agricoltori che però stanno vivendo momenti difficili nelle campagne. In questi giorni si sta terminando la mietitura dell’orzo, si stanno raccogliendo circa 50 quintali ad ettaro, con una perdita di circa il 50% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda il frumento, la mietitura è in ritardo rispetto alla normalità di circa 20 giorni e la stima è di una perdita produttiva di almeno il 30% sia in termini di quantità che qualità (peso specifico del grano). Anche le barbabietole da zucchero sono in sofferenza, mentre è appena partita in ritardo la semina della soia e del mais. «Il ritardo delle semine è senza dubbio dannosa in quanto la pianta si trova subito ad affrontare con il caldo di questi giorni una sofferenza idrica alla quale si deve rimediare con irrigazioni e di conseguenza maggiori costi da parte dell’azienda», afferma il direttore di Coldiretti Giovanni Pasquali. Il grano made in Italy rappresenta una delle materie prime fondamentali per il patrimonio agroalimentare italiano.
La pasta
«L’Italia – continua la Coldiretti – è il principale produttore europeo e secondo mondiale di grano duro, destinato alla pasta con un raccolto previsto di 4 milioni di tonnellate nel 2019 in calo rispetto all’anno scorso su una superficie coltivata – spiega Coldiretti su dati Crea – scesa a 1,2 milioni di ettari concentrati nell’Italia meridionale, soprattutto in Puglia e Sicilia che da sole rappresentano circa il 40% della produzione nazionale. Intanto crescono del 5% la superfici a grano bio».
L'origine
Crescente l'interesse per la pasta 100% di grano italiano grazie all’entrata in vigore dell’obbligo di indicare l’origine in etichetta. Un elemento di trasparenza che ha portato a un profondo cambiamento sullo scaffale dei supermercati dove si è assistito alla rapida proliferazione di marchi e linee che garantiscono l’origine italiana al 100% del grano impiegato. «Gli italiani – conclude la Coldiretti – sono i maggiori consumatori mondiali di pasta con una media di 23 chili all’anno pro-capite ma l’Italia si conferma leader anche nella produzione industriale con 3,2 milioni di tonnellate, davanti a Usa, Turchia e Brasile».