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Multe per chi chiama l'ambulanza senza urgenza: dieci casi a Mestre

Previste da una delibera regionale dello scorso settembre, per porre fine all'uso improprio dei mezzi di soccorso, vanno dai 150 per l'ambulanza ai 90 euro al minuto di volo per l'elicottero

Sono arrivate le prime multe per i veneti che chiamano l’ambulanza o l’elicottero senza una reale urgenza. Una delibera regionale dello scorso settembre, per porre fine all’uso improprio dei mezzi di soccorso, aveva trasformato la “compartecipazione alla spesa” di 30 euro, in vigore dal 1982, in una multa di 150 euro per l’ambulanza, 180 per l’idroambulanza con infermiere e 100 per l’intervento medico. L’importo sale, poi, per l’intervento in montagna con squadre a terra, 200 euro per il diritto di chiamata di ciascun team (fino a tre operatori) e 50 euro per ogni ora di lavoro oltre la prima (fino a un massimo di 1500 euro). Ancor più per l’elicottero, 90 euro al minuto di volo fino a un massimo di 7.500 euro.

In montagna sono già una quindicina i turisti colpiti dalle nuove tariffe. A causa della loro imprudenza, si erano spinti in escursioni su tracciati non ufficiali, avevano scelto percorsi particolarmente difficili senza avere l’attrezzatura adatta o, ancora, non calcolando bene i tempi si sono ritrovati in giro col buio, incapaci di orientarsi.

Anche in pianura i casi individuati non sono pochi. A Mestre dieci sono state, in pochi mesi, le multe affibbiate. Tra le situazioni più ricorrenti vi sono quella di stranieri che chiamano il 118 non avendo altri riferimenti e quella di persone che intendono scavalcare le liste di attesa per ottenere in una sola volta tutti gli esami di cui necessitano.

L’iter impone al medico del 118 che riscontri un abuso dell’ambulanza di allertare la centrale operativa, la quale lo segnala all’ufficio amministrativo dell’Usl, incaricato di mandare a casa del paziente il conto. Forti sono, tuttavia, le preoccupazioni, in capo agli addetti ai lavori, circa la capacità di riscuotere effettivamente le cifre dovute, visto che già sembra difficile ottenere il ticket dai codici bianchi. Dubbi simili hanno, allora, congelato l’applicazione della delibera a Belluno, Padova e Verona.
 

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