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Città e sistema portuale legati a doppio filo. Il Rotary fa sua la visione di Musolino

Dialogo e presentazione dei dati sabato sera all'hotel Bologna

Pino Musolino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, era alla conviviale del Rotary Club Venezia-Mestre sabato sera, ospite dell'assemblea che si è riunita all'hotel Bologna.

Porto e Marittima

Il porto di Venezia e la sua rilevanza per la città e l’area metropolitana, con i suoi posti di lavoro e l'economia che genera, è il tema affrontato dal Club Venezia Mestre nell’ultima conviviale all’hotel Bologna. «Esiste una scarsa percezione dell’importanza del porto commerciale e industriale e una narrazione, erronea, di un porto “decadente” - ha spiegato Musolino che ha presentato una relazione con gli ultimi dati sull’attività portuale: i 2200 ettari di Porto Marghera. E a Porto Marghera va aggiunta la Marittima interamente dedicata alle crociere -. Nonostante le limitazioni restiamo il primo homeport passeggeri del Mediterraneo orientale e il crocierismo. L’aeroporto di Venezia ha tratto beneficio dalla crescita delle crociere».

Dati

Sono 4500, attualmente, i posti di lavoro garantiti dalla crocieristica che rappresenta il 5% del Pil della città metropolitana cui va aggiunto il 20% del Pil del porto commerciale-industriale di Porto Marghera per un totale pari al 25%. «Non ci si rende conto - prosegue Musolino - delle ricadute positive per la città. Sono 201,3 gli euro spesi, al giorno da ogni singolo crocierista, cioè il 3,26% del Pil locale. Porto Marghera ospita uno dei principali stabilimenti di Fincantieri. Si tratta di una eccellenza che andrebbe celebrata, un po’ come succede in Francia dove, quando varano una nave, fanno un picnic, fanno festa con tutto il paese. E questo, purtroppo, a Venezia non succede». 

Logistica

Sul tema il presidente Musolino ha poi riferito circa i prossimi investimenti nel settore, in particolare l’attività promossa da Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, che ha messo sul piatto 300 milioni di euro per lo stabilimento di Porto Marghera. «A Montecarlo - puntualizza il presidente - arrivano 170 yacht a settimana, a Venezia arriviamo a meno di 140 in un anno. È chiaro che possiamo fare di più e meglio. A oggi sono 13500 gli occupati complessivi nelle 1034 imprese del porto commerciale-industriale di Venezia. «Dopo la crisi degli anni ’80 e ’90 - spiega ancora Musolino - Porto Marghera ha vissuto un periodo di profonda rivoluzione per sostituire la chimica con attività differenti come la logistica. Oggi Porto Marghera è una realtà che rappresenta il 18% della forza lavoro della città metropolitana». Nel 2018 il traffico di merci è cresciuto ancora del 5,4%.

Project Cargo

«Per quanto riguarda i Project Cargo, dal porto di Venezia, leader nazionale di settore, è partito lo scorso anno un pezzo destinato alla terza più grande raffineria del mondo, in Texas. L’eccellenza di Porto Marghera in questo senso è evidente se teniamo in considerazione i mercati che si rivolgono a noi; qui  serviamo, per esempio, tutto il distretto siderurgico della Lombardia e l’80% delle destinazioni extra-Ue, destinatari di una parte importante, fino al 50%, della produzione manifatturiera veneta».

Garage

In risposta alla domanda sul garage in Marittima, spiega Musolino: «già nel 2001 se ne parlava ma nulla è stato fatto. Oggi noi vogliamo farlo rispettando gli accordi presi - 250 posti assegnati al Comune – e stiamo interloquendo con investitori che, tramontata l’idea di realizzare in quell’area un albergo, potrebbero realizzare un progetto con 4 piani di parcheggio».

Crocieristi

A chiudere la serata, il presidente del Rotary Claudio Scarpa: «I dati proposti da Musolino sono condivisibili. Non ci si rende conto che il crocierista, che è stato spesso denigrato anche tramite manifesti, è un turista ad alta spesa. Su questo va fatta chiarezza. Ovviamente ci possono essere alternative di accesso per le navi, ma non si può gettare al vento un’economia così importante, che da sola crea 4500 posti di lavoro, senza contare l’indotto. Il porto è una vera alternativa alla monocultura turistica della città».

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