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Mestre Zelarino

All'Angelo medici operano i tumori al cervello con il paziente sveglio

Rimuovere i tumori e ridurre al contempo i rischi di danni cerebrali, ecco la nuova, fantascientifica metodologia studiata dagli specialisti di Mestre

Il neurochirurgo opera e fa domande, il paziente completamente sveglio, in anestesia locale, risponde, legge ed esegue piccoli movimenti. È la più avanzata strategia di intervento sui tumori al cervello messa in atto nella Neurochirurgia dell'ospedale di Mestre, diretta da dottor Franco Guida.

TRA FRANCIA E ITALIA - L'obiettivo è preservare al massimo le funzioni cerebrali - dice il neurochirurgo - tanto che i medici dell'equipe mestrina, tra i primi in Italia, sono andati ad imparare la procedura direttamente dall'ideatore, il professor Hugues Duffau a Montpellier (Francia). "La neurochirurgia moderna ha come obiettivo non solo il trattamento delle patologie, ma anche il mantenimento di una adeguata funzione cerebrale - dice Guida -. Questo significa offrire ad ogni paziente, specie se affetto da un tumore cerebrale, il massimo dei risultati con il minimo dei rischi, scongiurando cioé il pericolo di provocare danni neurologici aggiuntivi e permanenti". L'esame di risonanza magnetica funzionale permette di evidenziare le zone del cervello che si attivano durante la lettura, la scrittura, l'espressione di parole o frasi e l'esecuzione di movimenti, ed è in grado di definire i rapporti dei tumori con queste aree.

COME FUNZIONA - “All’Angelo possiamo praticare questa tecnica, in media un intervento a settimana, perché è presente tutta la tecnologia avanzata necessaria – dice Franco Guida – e soprattutto una squadra di professionisti che consente un approccio multispecialistico con la collaborazione del neurologo, neuroradiologo, neuroanestesista al fianco del neurochirurgo. Ogni paziente con questo tipo di patologia viene fin dall’inizio seguito da neurologi e neuropsicologi che, oltre a valutare con vari test le diverse funzioni cerebrali, sono in grado di preparare psicologicamente il paziente all’intervento chirurgico”.

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