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A Mestre crescono i nuovi ostelli, M5S attacca: "Solo alveari per turismo mordi e fuggi"

Pessimista la senatrice Orietta Vanin: "Non c'è una programmazione, Venezia scomparirà assieme ai suoi abitanti"

I cantieri attivi parlano chiaro: nell'area della stazione di Mestre i maggiori investitori si dedicano al ricettivo, e il trend degli ultimi tempi è quello degli ostelli low cost. AO e Anda (per un totale di migliaia di posti letto) sono già operativi e intanto le gru lavorano a pieno ritmo nella realizzazione di altre strutture. Con il risultato che nel giro di pochi anni il quartiere subirà una profonda trasformazione. Con i suoi pro e contro. Per la senatrice Orietta Vanin (M5S), il futuro della città è nero: più che ad una riqualificazione urbana, stiamo assistendo alla nascita di "alveari pensati ad uso turistico, senza alcuna programmazione per il futuro di Venezia e Mestre. Dormitori giganteschi che stanno sorgendo in una 'non città' voluta dalla sinistra prima e continuata dall'attuale amministrazione".

"Assalto senza sosta"

"Difficile dare una definizione delle strutture che stanno sorgendo – spiega – E questo è il progetto che è stato covato per anni per Mestre, ovvero un ruolo di semplice dormitorio per decine di migliaia di turisti mordi e fuggi pronti a invadere Venezia". Presegue la senatrice: "Se questa è la politica di salvaguardia di Venezia che la giunta ha intenzione di replicare in ogni spazio cittadino possibile, autorizzando continuamente cambi di destinazioni d'uso, Venezia ed i suoi abitanti scompariranno e Mestre sarà una non città dormitorio. L'assalto continua senza tregua, dal mare con le grandi navi, dal cielo con il raddoppio di piste aeroportuali che non servono e dalla terra, con le continue speculazioni edilizie".

Piano per la città

Diversi gli interrogativi aperti: "Dal piano fognature, che manca totalmente a Mestre, all'invarianza idraulica della zona della stazione e di via Piave, e in generale di tutta la città, che ha visto abitazioni e famiglie subire continui allagamenti in questi anni. Difendere Venezia significa difendere Mestre, e ripensare alle possibili economie alternative, in equilibrio con l'economia turistica del territorio".

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