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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Mestre Zelarino / Via Forte

Forte Marghera, si avvicina il suo recupero ma servono i soldi

Il piano in Giunta il 29 marzo. Previsto anche un albergo e locali pubblici. Il resto sarà a vocazione culturale. Necessari però 120 milioni di euro

Forte Marghera? Un nuovo quartiere a vocazione soprattutto culturale. Questo l'auspicio di Ca' Farsetti, alle prese con il piano di recupero dell'area di 44 ettari fronte laguna. Come riporta La Nuova Venezia, lunedì è stato organizzata una giornata di studi da Marco Polo System in cui si è discusso anche del futuro della zona. Il piano arriverà in Giunta il 29 marzo, e in quella sede verrà discusso nei dettagli. Il sindaco Giorgio Orsoni e l'assessore all'Urbanistica Ezio Micelli, presenti all'assemblea, intendono comunque mantenere in mano la bacchetta di regia, nonostante servano i soldi privati per far resuscitare il Forte. Ammonta infatti a 120 milioni di euro il costo totale stimato per portare a termine il progetto.

Ci sarà un albergo. Ci saranno anche bar e ristoranti. Ma la parte pregiata del complesso, quella centrale, rimarrà a vocazione culturale. Lì potrebbero insediarsi laboratori artistici o di artigianato. Nella zona più esterna, invece, spazio ai locali pubblici. Perché Forte Marghera, secondo l'amministrazione, deve aprirsi alla città. L'area più vicina a via Torino, invece, viene vista come infrastruttura "d'accesso" al complesso. Potrebbe sorgere un parcheggio e, sempre se il piano verrà approvato così com'è, anche un albergo. Solo in questa fascia di quattro ettari, infatti, dovrebbe rimanere la possibilità di nuove edificazioni. All'interno, invece, tutto dovrà passare sotto il vaglio della Soprintendenza. Ciò che sarà da demolire sarà demolito, ciò che dovrà essere restaurato sarà restaurato. Il resto sarà conservato così com'è. E nulla sarà costruito ex novo.

La fascia centrale dovrebbe rimanere in mano al Comune, il resto verrà passato a privati in base a un bando in cui si stabiliranno le linee guida cui attenersi. Anche perché lo scoglio principale è il reperimento dei fondi, attraverso capitali privati o finanziamenti pubblici, come quelli erogati dall'Unione Europea.

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