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Piazza Carpenedo a rischio, riemerge l'ipotesi della ztl

Per risolvere la questione delle vibrazioni sul porfido l'assessore propone la chiusura alle auto, ma la soluzione potrebbe essere peggiore del problema

Non c'è pace per viale Garibaldi, e ancora meno per piazza Carpenedo: sulle pagine del Gazzettino si torna infatti a discutere delle possibili alternative viabilistiche per quello che, ad oggi, resta comunque uno dei punti cruciali del quartiere; il problema è quello già evidenziato diversi mesi fa: le mattonelle del pavé vibrano al passaggio delle auto, e i tremori finiscono per scaricarsi sugli edifici vicini, chiesa compresa, che ora mostrano i primi danni importanti. Per risolvere la questione, nel corso di un incontro tra residenti e commercianti della zona e l'assessore ai Lavori pubblici Alessandro Maggioni, è tornata a fare capolino l'ipotesi della ztl, già scartata anni or sono.

INCROCIO A RISCHIO – Per Maggioni, infatti, il problema non si risolve eliminando magari il porfido per fare di nuovo spazio all'asfalto, quanto piuttosto capendo quale vuole essere la destinazione d'uso di piazza Carpenedo: se deve restare un incrocio trafficabile tra via Trezzo, viale Garibaldi e via San Donà o se deve definitivamente trasformarsi in un luogo “da vivere”, giustificando quindi l'esclusione dei veicoli (salvo, ovviamente, per i residenti e i mezzi pubblici). In ogni caso, promette l'assessore, prima di decidere il da farsi si procederà comunque alla riparazione delle buche e alla sistemazione di alcuni diaframmi di “scarico” tra la carreggiata e i marciapiedi, per permettere alle vibrazioni di spegnersi prima di raggiungere gli edifici circostanti. Maggioni insiste comunque con la sua idea di una ztl che arrivi fino alla rotonda Garibaldi, che verrebbe quindi utilizzata come snodo per chi arriva dal centro di Mestre e si trova costretto ad invertire la marcia. Il guaio è che, nonostante le buone intenzioni del Comune, l'incrocio di piazza Carpenedo resta fondamentale per la viabilità del quartiere (e non solo): la maggior parte del traffico della zona viene infatti sostenuto da viale Garibaldi, visto che via Fradeletto non consente (da anni) di svoltare verso le varie zone della città: chi arriva dalla tangenziale e debba andare a Carpenedo, ad esempio, non ha altre possibilità per evitare di arrivare fino alla rotonda di viale Vespucci. Anche le “vie di fuga” sono state tagliate da tempo: si pensi a via Oberdan o a via Santa Maria dei Battuti, costantemente modificata tra sensi unici e lavori. Con la chiusura di piazza Carpenedo quante saranno le auto che si concentreranno in via Toti? Ben venga quindi un nuovo spazio di aggregazione a Mestre, ma prima di dare l'ok alla chiusura di uno snodo fondamentale sarebbe bene analizzare il quadro d'insieme, andando oltre i duecento metri più vicini, o si rischia di creare nuovi passaggi intasati come quello della Castellana, vero incubo delle ore di punta. Ca' Farsetti si è dato tempo fino a giugno per decidere.

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