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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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"L'ex killer della banda dell'Uno Bianca gestisce il call center dell'Angelo di Mestre"

Il presidente del comitato CMP, Luigi Corò: "Rimuovetelo dall'incarico, non potrebbe gestire dati personali". Netta la replica dell'Ulss 3: "Appalto assegnato alla Coop in modo regolare"

Torna a far discutere Marino Occhipinti, l'ex poliziotto condannato all'ergastolo per l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari nell'assalto a un portavalori alla Coop di Casalecchio di Reno, nel Bolognese, nella scia di sangue sparsa tra Emilia-Romagna e Marche dalla Banda della Uno Bianca a cavallo tra gli anni '80 e '90. 

"RESPONSABILE DEL CALL CENTER DELL'ANGELO"

Dopo le critiche per la sua vacanza in Val d'Aosta in un lussuoso hotel, al centro delle polemiche che riguardano l'uomo, attualmente in regime di semilibertà al carcere Due Palazzi di Padova, è ora la sua attività "di tutto prestigio e responsabilità" svolta all'ospedale all'Angelo di Mestre. In una lettera inviata a ministro, prefetto e direttore generale dell'Ulss 3, Luigi Corò, presidente del Comitato Marco Polo a difesa del cittadino, sottolinea che Occhipinti lavorerebbe nel nosocomio mestrino "occupando un incarico di tutto prestigio e responsabilità, come responsabile del personale della cooperativa che ha in gestione call-center, infopoint, centro prenotazioni e portineria". 

"NON POTREBBE TRATTARE DATI PERSONALI"

Un posto, rileva Corò, "che sarebbe ambito da tantissimi giovani rispettosi delle leggi e delle regole del vivere civile, magari pure desiderosi di formare una famiglia, ma a loro viene precluso perchè lo diamo a chi si è stato condannato per omicidio". Se da un lato, per Corò, è comprensibile che si debba permettere ad un detenuto di riscattarsi, "dall'altro non si può pensare di farlo offrendo trattamenti di privilegio perchè comunque dovrebbe rientrare in un percorso di recupero/espiazione". Nella lettera si sottolinea, infine, che non può essere accettato "che un soggetto privato dei diritti politici possa trattare i dati personali sensibili delle persone, quali quelli anagrafici e sanitari, una contraddizione in termini che contrasterebbe con la legge vigente".

"RIMUOVETELO DALL'INCARICO"

Corò chiede che venga "valutata l'opportunità di rimozione di Marino Occhipinti dal suo incarico o da ogni altro che preveda il trattamento di dati sensibili, accertando se nell'assegnazione dell'incarico siano stati commessi o meno illeciti. Sia valutata l'opportunità di dedicare alla guardia giurata barbaramente assassinata, Carlo Beccari, e alle altre vittime della 'Uno bianca', come segno di rispetto, ricordo, e a imperitura memoria, la hall giardino dell'ospedale all’Angelo".

LA REPLICA DELL'ULSS 3

Non si è fatta attendere la replica dell'Ulss 3: "La conduzione del Cup dell’Angelo è stata appaltata dall’azienda sanitaria, con regolare gara, a un’Ati, Associazione temporanea di imprese, di cui la Cooperativa Giotto è uno dei soggetti componenti - spiega l'azienda sanitaria - All’interno dell’Ati, la Cooperativa Giotto non è il referente diretto rispetto alla conduzione del servizio, né il signor Occhipinti ha ruolo di referente dell’amministrazione dell’Azienda sanitaria per il l’attività del Cup, svolto da altri referenti di altri soggetti partecipanti all’Ati. Garantita la corretta conduzione del servizio agli utenti da parte dell’Ati aggiudicataria - si conclude -, l'azienda peraltro non ha fin qui avuto motivo né ha titolo per valutare le scelte delle imprese o delle cooperative partecipanti relativamente al personale impiegato".

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