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In arrivo il primo Daspo urbano in città: sarà allontanato un habitué della stazione di Mestre

Si tratta di uno strumento in mano ai sindaci nei confronti di chi lede il decoro degli spazi pubblici. Polfer in azione a tutto tondo: una ventina i casi di selfie sui binari in Veneto

E' in arrivo il primo Daspo urbano in città. Si tratta di una misura inserita nel decreto "Minniti" sulla sicurezza che permette ai sindaci di utilizzare nuovi strumenti sul fronte ordine pubblico e allontanare chi si rende protagonista di comportamenti lesivi del decoro. La misura, come sottolineato dalla dirigente del Compartimento di polizia ferroviaria di Venezia, Manuela De Bernardin, sarà comminata nei confronti di un frequentatore "abituale" della stazione ferroviaria di Mestre, dove a più riprese le forze dell'ordine sono intervenute per gruppi di portabagagli abusivi o di donne che chiedono l'elemosina (oltre che di borseggiatrici che operano soprattutto all'esterno dello scalo, salendo sui bus che si fermano di fronte). 

I numeri di un anno di attività della polfer

In arrivo le barriere

Attraverso questo strumento un primo cittadino può allontanare dal territorio urbano una persona per 12 mesi. In questo caso sarà notificato a uno di quei malintenzionati già più volte destinatari di fogli di via, evidentemente non un deterrente sufficiente. Notizia che fa piacere a Luigi Corò, portavoce del comitato CMP: "Vale la pena di ricordare che questa misura è stata ispirata dal nostro documento presentato e votato nell'assemblea di primavere al teatro Kolbe di Mestre".

Piaga borseggiatrici


La polizia ferroviaria rivendica invece risultati sul fronte delle manoleste, una piaga che comunque continua a interessare il territorio lagunare: "Ci sono stati interventi in sinergia con la Protezione aziendale di Ferrovie dello Stato - ha spiegato la dirigente De Bernardin - sono scattati arresti e denunce". Un "campo di battaglia" che logisticamente potrebbe cambiare con l'arrivo di barriere di sicurezza simili a quelle già presenti a Mestre, Roma o Napoli, in grado di dividere il flusso di viaggiatori da chi frequenta gli scali ferroviari per altri motivi (non solo per rubare, ma anche per negozi, cibo o altro): "Ci daranno una grande mano dal punto di vista operativo - è stato sottolineato - saranno strumenti utili che avranno anche finalità antiterrorismo, anche se non sono nati per quel motivo". 

Preparazione antiterrorismo e nuovi nuclei

In quest'ottica solo due giorni fa è stata organizzata una esercitazione con l'esplosione di una finta bomba a bordo di un treno, ma l'impegno del Compartimento di polizia ferroviaria è a tutto tondo: "Abbiamo addestramento come il resto degli agenti della polizia di Stato - ha sottolineato la dirigente De Bernardin - in più è stato costituito il Noif, Nucleo operativo incidenti ferroviari, che si occupa del controllo del trasporto di eventuali merci pericolose o irregolari. Abbiamo agenti dedicati anche al contrasto dei furti di rame".

Selfie sui binari

Sforzi che si propagano anche nelle scuole per far comprendere ai minori la gravità di certi comportamenti, come la moda dei selfie sui binari. Nell'ultimo anno sono stati una ventina i casi di questo tipo tra le province di Treviso, Venezia, Padova, Rovigo e Belluno, alcuni dei quali si sono conclusi con una denuncia o con una sanzione amministrativa: "Si tratta di eventi che hanno interessato soprattutto la Marca", ha concluso la dirigente. 
 

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