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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Derubavano i clienti "sul più bello", due prostitute finiscono in manette

Due sorelle bulgare, nonostante il divieto di dimora a Venezia, continuavano a esercitare. Sono state individuate in via Milano a Mestre

Erano state destinatarie di un obbligo di allontanamento dal Comune di Venezia. Invece erano ancora qui. Da mesi. E continuavano a prostituirsi come nulla fosse. Consapevoli forse che se fossero state individuate per loro sarebbero scattate le manette. Come è effettivamente accaduto venerdì scorso in via Milano a Mestre.

Si tratta di due sorelle bulgare rispettivamente di 30 e 28 anni che a novembre finirono nel mirino del commissariato di Marghera assieme ad altre sei "colleghe". Accusate di circuire uomini e di derubarli delle collane "sul più bello". Quando certo quest'ultimi non si accorgevano della razzia. Dopodiché una visita ai compro oro (indagini vennero allargate anche a esercizi mestrini) e la monetizzazione del bottino.

Nonostante il divieto di dimora, però, le due lucciole continuavano a esercitare. Per questo il gip Roberta Marchiori ha emesso nei loro confronti una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il problema, dunque, era rintracciarle di nuovo. Loro che avevano totalizzato rispettivamente almeno cinque furti e un paio. La prostituta 30enne aveva cercato di sottrarsi alle manette dandosi alla macchia tra Veneto ed Emilia-Romagna (il gruppo di prostitute negli ultimi tempi aveva fatto base anche a Rimini), ma alla fine gli agenti del commissariato sono riusciti a rintracciarle in via Milano a Mestre. Accompagnandole subito al carcere femminile della Giudecca.

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