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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Picchiano e rapinano una donna sordomuta nel sottopasso: finiscono in manette in tre

L'aggressione giovedì nel sottopasso della stazione di via Dante a Mestre. La vittima è stata derubata dell'unico strumento che aveva per comunicare. Intervento di volanti e polfer

L'hanno picchiata e l'hanno derubata nel sottopasso della stazione di via Dante a Mestre. Le hanno preso il cellulare, che per lei era l'unico modo per comunicare verso l'esterno, oltre che con il linguaggio dei segni. Una rapina tanto grave quanto fastidiosa si è verificata nella giornata di giovedì: una mestrina 43enne sordomuta, verso mezzogiorno, è stata aggredita da 3 nigeriani che non hanno avuto alcuna remora nell'usare metodi violenti nei suoi confronti. Gli agenti della polfer e delle volanti, però, sono riusciti a individuare i delinquenti, tutti con precedenti per droga, nel giro di un paio d'ore, sempre nella zona di via Piave e di via Cappuccina. Tutti sono stati sottoposti a fermo e sono finiti in manette.

Picchiata e rapinata nel sottopasso

Tre bloccati tra via Piave e via Cappuccina

La vittima dopo l'aggressione ha raggiunto i familiari, poi si è recato ai vicini uffici della polizia ferroviaria, facendo capire cosa fosse accaduto poco prima. A quel punto sono scattate le indagini, che hanno avuto un aiuto fondamentale dalle telecamere di sorveglianza. I controlli in zona hanno permesso di individuare il primo dei malviventi, poi identificato per J.B. di 19 anni, in via Piave, all'altezza dell'intersezione con via Cavallotti. Gli agenti della volante della questura l'hanno visto e l'hanno subito collegato alla rapina: descrizione fisica e gli indumenti corrispondevano. Gli altri due rapinatori sono stati bloccati dagli agenti della polizia ferroviaria: uno, G.J., 25enne con precedenti per droga, è stato immortalato mentre usciva dal sottopasso sul versante di via Dante ed è stato "circondato" in via Cappuccina, all'angolo con via Rampa Cavalcavia. L'ultimo, invece, al momento dell'intervento delle forze dell'ordine attorno alle 16 si trovava in via Piave, vicino all'angolo con via Felisati: si tratta del 22enne J.R. Anche per lui, in passato, problemi con la giustizia per spaccio di stupefacenti. I tre ora dovranno rispondere di rapina pluriaggravata.

Vittima in pronto soccorso 

Inequivocabili gli elementi che collegavano i tre nigeriani all'aggressione di poche ore prima: parte della rapina è stata infatti immortalata dalle telecamere. Al termine degli accertamenti per loro è scattato il fermo. La vittima, invece, è stata accompagnata al pronto soccorso dell'Angelo: ha riportato contusioni multiple a causa dei colpi proibiti sferrati dai malviventi. È stata dimessa poco dopo con una prognosi di 8 giorni. A seguito della caduta avrebbe riportato problemi ad una gambe e cervicalgia.

"Altre persone nel sottopasso, nessuno è intervenuto"

Nel sottopasso, durante l'aggressione, ci sarebbero state altre persone, dei testimoni che per non sarebbero intervenuti. "Voglio sperare che non si siano accorti di quanto fosse appena accaduto - ha sottolineato Luca Miori, dirigente delle volanti -  Hanno incrociato la vittima degli uomini e una donna. Chiediamo ai cittadini di chiamare le forze dell'ordine non appena sospettano ci sia un reato. Uno degli elementi importanti per chiudere il caso - ha poi continuato - è stato trovare in tasca di uno dei tre il cellulare della vittima. Abbiamo a che fare con persone che pur gravitando in zona stazione non sono in percorsi di accoglienza. Pur essendo richiedenti protezione internazionale".

Bettin: "Serve un presidio"

Per il presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, l'aggressione è avvenuta in un punto di rischio e degrado che favorisce i delinquenti. "I tre vigliacchi farabutti hanno potuto agire così perché il sottopasso è in continuo stato di degrado, sporcizia e pericolo per chi ci passa e l’intera zona della stazione, sia sul versante di Mestre che su quello di Marghera, continua a restare un ambito di rischio e degrado. Che i tre malviventi siano stati presto assicurati alla giustizia da parte della polizia, alla quale va la nostra gratitudine, non elimina questi problemi di fondo. Il sottopasso, almeno per un periodo, va presidiato continuativamente, per riportarlo sotto controllo, oltre che ripulito costantemente. È un punto di passaggio cruciale e tutta la zona è un punto nodale della città e va messa in piena sicurezza".

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