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All'M9 l'avanguardia della tecnologia per ricostruire le scene del crimine

I software utilizzati negli studi ingegneristici e quelli tipici degli scenografi e delle play station al servizio della polizia scientifica: Italia tra i primi paesi nell'applicazione dei sistemi avanzati

Il teatro di un attentato perfettamente riprodotto facendo confluire assieme i risultati delle indagini classiche della polizia scientifica su una scena del crimine: impronte digitali, perizie balistiche, tracce ematiche, testimonianze. Una ricostruzione virtuale in 3D. Realizzata grazie alla tecnologia dei software impiegati negli studi ingegneristici, o dagli scenografi, o per le play station. Questo sistema è stato presentato ed è rimasto esposto al pubblico per una settimana all'M9 di Mestre, il museo della storia dello sviluppo scientifico del nostro paese, dove ha trovato collocazione naturale e una posizione fra le innovazioni più all'avanguardia a disposizione delle forze dell'ordine. A presentare il sistema il personale della polizia scientifica del gabinetto interregionale di Padova, assieme ai colleghi del servizio di polizia scientifica di Roma.

Realtà aumentata

Un quadro neppure immaginabile solo qualche anno fa. E che oggi è un sistema di prim'ordine a livello internazionale. Parliamo di una ricostruzione dinamica del teatro di un fatto, una realtà virtuale che permette di entrare a far parte della scena e interagire come realtà aumentata, immediatamente al servizio del pm o del magistrato di turno impegnato in un processo. Il giudice smette di ragionare in astratto, dopo aver consultato centinaia, migliaia di pagine di atti, con tempi del procedimento dilatati. E analizza gli accadimenti vestendo i panni delle persone presenti sulla scena, compiendone gli stessi gesti, valutandone gli effetti, studiando movimenti e distanze, osservando l'azione da ogni angolazione. 

L'attentato

Si tratta di un'appendice del teatro virtuale di Roma. In Italia esistono tre poli di ricostruzione: Padova Roma e Palermo. All'M9 è stata proposta la ricostruzione di un fatto realmente accaduto: l'attentato all'ex presidente del parco dei Nebrodi, ex assessore regionale Giuseppe Antoci, a Messina, nel 2016, fortunatamente sventato grazie all'intervento delle forze dell'ordine.

La tecnologia

Ufficialmente il sistema è in uso da due anni e ha richiesto investimenti anche in formazione di professionalità specifiche, all'interno e all'esterno delle forze dell'ordine: sono stati reclutati anche architetti e ingegneri. Indagini e perizie possono entrare nella ricostruzione della scena in maniera compatta e immediata. Anche le testimonianze. Tutto finisce in un contenitore e rende possibile riscrivere la sceneggiatura: uno strumento idi grande valore per il lavoro della giustizia italiana.

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