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Sigilli milanesi per il cinema Piave, si sospetta prostituzione maschile

I vigili mestrini e quelli meneghini hanno posto sotto sequestro l'ultima sala a luci rosse della terraferma nel corso di un'indagine di portata nazionale

Chiude l'ultimo cinema a luci rosse di Mestre, il famigerato “Piave” di via Premuda. A mettere i sigilli alle porte della sala ci hanno pensato i vigili urbani della terraferma, aiutati però dai colleghi di Milano.

PROSTITUZIONE – La chiusura del cinema non è infatti, come si potrebbe pensare, un semplice esempio di come cambiano i tempi, ma si tratterebbe invece di un passo importante all'interno di una più vasta indagine nazionale su alcuni giri sospetti di prostituzione maschile. Le operazioni partono proprio dal capoluogo meneghino e raggiungono quindi la sala di proiezione nel Veneziano, dove secondo la polizia locale lombarda sarebbero avvenuti numerosi incontri “privati”. Il sospetto degli agenti deve aver trovato fondamento, e così sono scattati i sequestri. Poco distante dal cinema, d'altronde, restano ancora i luoghi degradati di via della Pila e di via delle Macchine, dove, tra cavalcavia ed edifici abbandonati, è ancora fin troppo semplice abbordare un giovane ragazzo (magari rischiando persino di venire rapinati subito dopo).

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