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Mestre Bissuola / Via Po, 14

Ennesimo pusher "incastrato" dal fiuto di Kuma al Bissuola: in Tribunale diventa una furia

Lo spacciatore si è lasciato andare a numerose intemperanze in camera di sicurezza. Poi la Direttissima. Le manette sono scattate mercoledì: sequestrati oltre 100 grammi di droga

E' finito in manette mercoledì al parco Bissuola, e giovedì ha dato spettacolo in Aula di Tribunale. O meglio, lì è dovuto entrare ammanettato perché poco prima, nella cella di sicurezza, aveva iniziato a prendere a calci la porta blindata tanto da distruggere le proprie scarpe. Davanti al giudice è finito con delle "calzature d'emergenza".

L'arresto

Si tratta di uno spacciatore 32enne della Sierra Leone, senza fissa dimora, in italia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari, "incastrato" dal fiuto di Kuma e Luna, i cani antidroga del Corpo della polizia locale di Venezia. Mercoledì è stato orchestrato l'ennesimo sopralluogo all'interno del polmone verde mestrino, con il supporto dell'unità cinofila e del reggimento dei Lagunari di Venezia. Il pusher è stato bloccato nelle vicinanze del laghetto delle papere mentre parlottava con un'altra persona in bicicletta: quest'ultimo, alla vista della pattuglia, è fuggito, mentre il pusher ha cercato di disfarsi di alcuni involucri di stupefacente. Si è scoperto che contenevano un totale di 250 grammi di marijuana.

In carcere

Fin dal momento del controllo l'uomo ha reagito in maniera violenta, sferrando pugni e calci contro gli operatori, ma è stato comunque identificato; a suo carico sono risultati due recenti precedenti specifici, una prima denuncia del luglio 2017 per detenzione di sostanze stupefacenti e resistenza e un'altra dell'ottobre 2017, sempre per spaccio. A quel punto è stato condotto nella camera di sicurezza della polizia locale. Lì è andato fuori di sé: prima i calci contro la porta, poi ha staccato le telecamere di videosorveglianza strappandone i cavi, infine è riuscito a scardinare uno degli oblò antisfondamento e a sputare verso gli agenti all’esterno. Visto il carattere violento dell'uomo, il giudice ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere.

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