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Troppi debiti da saldare, ristoratore si impicca nella pizzeria a Mestre

Un 43enne di nazionalità iraniana nella notte tra martedì e mercoledì si è tolto la vita nel suo locale di via Aleardi. Alla base problemi economici

Lo hanno trovato oramai senza vita. Nel locale in cui aveva riposto tutte le sue speranze, tutte le sue aspettative. Invece la vita non è stata generosa con lui, che voleva lavorare e regalare un futuro al proprio figlio adolescente. Fino alla decisione di farla finita e di lasciar perdere debiti e conti da saldare. Tragedia nella notte tra martedì e mercoledì in una pizzeria e ristorante persiano di via Aleardi a Mestre.

Il gestore, un 43enne di nazionalità iraniana, si è impiccato all'interno delle mura dell'esercizio. A lanciare l'allarme alcuni amici, preoccupati per la sua prolungata assenza. Neanche loro si sarebbero aspettati un epilogo simile, anche se qualche avvisaglia dalle bacheche dei social network era comunque arrivata. Troppo tardi, però. Quando il corpo del 43enne è stato trovato non c'era più nulla da fare. Al medico legale non è rimasto altro che constatare il decesso del ristoratore, che lascia nel dolore un figlio 16enne e una moglie che pare fosse tornata in precedenza nel suo paese natale. Anche questa rottura potrebbe aver destabilizzato la vita quotidiana del 43enne, instillandogli piano piano il germe della depressione.

Sul posto sono intervenute anche le volanti della questura. Gli inquirenti tenderebbero a privilegiare la pista del suicidio per crisi economica. I debiti o comunque una situazione finanziaria non florida sarebbero state le molle principali che avrebbero spinto la vittima, che non avrebbe lasciato messaggi, a togliersi la vita. L'ennesimo commerciante che smette di lottare, in una lunga lista di tragedie che non sembra accennare di volersi fermare.

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