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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mestre Chirignago / Via Maria Montessori

Tragedia sfiorata a Chirignago: la prende a calci e tenta di strangolarla con un cavo

E' successo in un appartamento di via Montessori domenica sera. Un 50enne trevigiano in manette per tentato omicidio. Aggredita trasportata in ospedale con profondi segni al collo

Prima l'ha minacciata con un coltello, poi ha cercato di strangolarla stringendole attorno al collo il cavo della televisione. Aggressione che poteva finire in tragedia nella tarda serata di domenica in un appartamento di via Montessori a Chirignago. M.R., 50enne originario di Treviso, è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di tentato omicidio nei confronti di una 51enne, l'inquilina dell'appartamento, sua compagna qualche anno prima. O meglio, una storia stabile tra i due risalirebbe a 25 anni fa circa. Poi ci sarebbero stati ripetuti ritorni di fiamma, tanto che i vicini si ricordano bene della presenza di M.R. in condominio.

L'INTERVENTO - PARLA IL DIRIGENTE DELLE VOLANTI, LUCA MIORI

La furia dell'uomo si è scatenata per futili motivi: la donna, che lavora all'ospedale dell'Angelo di Mestre, gli aveva offerto ospitalità da un paio di settimane. Lo conosce. Sa che quando beve può diventare violento e gli nasconde le bottiglie di alcolici. Lui si inalbera, si ubriaca e perde il controllo. Il ritorno in Veneto dopo che a Milano si è chiusa una storia con un'altra donna. A M.R. si sarebbe dovuto consegnare anche un divieto di avvicinamento all'ultima compagna proprio per alcuni episodi di violenza di cui sarebbe reso protagonista. Senza un posto dove andare, la 51enne di Chirignago gli avrebbe aperto le porte di casa.

I VICINI DI CASA: "GIÀ IN PASSATO LITI VIOLENTE"

Tutto inizia verso le 22.30, come riferiscono alcuni residenti: si sente un grande trambusto. Il "trevigiano" perde il controllo e prende un coltello, rivolgendo la lama verso la sventurata. La minaccia, la insulta. La donna d'istinto si allontana, riuscendo a chiudersi in camera da letto. Il 50enne non si tranquillizza, anzi. Nel frattempo la donna lancia l'allarme al 113, con gli operatori della Questura che nel frattempo la "intrattenevano" al telefono, aiutandola a mantenere, per quanto possibile, il sangue freddo. Ma l'uomo inizia a colpire ripetutamente la porta, con violenza, riuscendo alla fine a entrare con un sotterfugio. Subito dopo si avventa contro la vittima, che viene colpita alla testa (una volta all'ospedale le sarà diagnosticato un "trauma cranico ripetuto") e, soprattutto, viene quasi immobilizzata. Tanto che l'aggressore riesce a stringerle attorno al collo un cavo della televisione.

Vuole strangolarla e chissà se da solo si sarebbe fermato. Per fortuna le forze dell'ordine sono riuscite a intervenire in extremis: la volante stava procedendo a sirene spente per puntare sull'effetto sorpresa, ma nel momento in cui la conversazione è stata troncata e si è capito che il malintenzionato era riuscito a mettere le mani addosso alla 51enne, sono stati attivati i dispositivi acustici. Ciò ha permesso di allarmare l'aggressore, che ha un momento di deconcentramento. E' allora che l'aggredita riesce a divincolarsi e ad aprire di persona la porta agli uomini in divisa, i quali in pochi secondi ammanettano l'esagitato e lo rendono inoffensivo. La malcapitata, soccorsa dai sanitari del 118, è cosciente e ha profondi segni da costrizione sul collo. Spiega ciò che è accaduto, sotto shock. Il suo aggressore viene portato in questura per l'identificazione e i successivi accertamenti.

"Abbiamo visto due volanti della polizia e una gazzella dei carabinieri - dichiara un residente - abbiamo subito capito che stava succedendo qualcosa di grave. Lui l'ha minacciata con un coltello. Poi abbiamo visto l'ambulanza andarsene. Lei veniva sorretta e si appoggiava alle spalle dei soccorritori". La donna, una volta all'Angelo, è stata medicata e sottoposta a ulteriori esami. Era lucida, anche se provata dall'accaduto. Il collo arrossato e i segni anche di calci e pugni su parte del corpo, specie all'altezza del costato. Dovrebbe guarire in una settimana. Il suo compagno, invece, è stato accompagnato al carcere di Santa Maria Maggiore. È indagato per tentato omicidio.

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