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Venezia capitale della cultura, Orsoni: "Mestre al centro del nostro progetto"

Il sindaco è intervenuto ieri sera in un incontro all'Hotel Bologna sulla candidatura europea per il 2019. "Oltre al centro storico lagunare avremo l'M9 e Forte Marghera da sfruttare in terraferma"

“Mobilità, Modernità, Mestre”, sono le tre M attraverso le quali il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha voluto rappresentare lo spirito e il senso della candidatura di Venezia insieme al Nordest a "Capitale Europea della Cultura 2019". Lo ha fatto ieri sera nel corso dell’incontro organizzato dal Lions Club Mestre Host all’hotel Bologna sul tema.

“Mestre - ha dichiarato il primo cittadino nel suo intervento - è al centro di una vasta area, è la Venezia della modernità e della mobilità. È il punto di coagulo da cui si possono irradiare le reti che uniscono tutto il Nordest”. Anticipato dall’intervento di Maurizio Cecconi, direttore di candidatura, che ha anche annunciato la prossima costituzione di una fondazione che raccolga, oltre ai sei attuali promotori, anche le altre Province venete che si aggiungeranno a quella di Venezia, Orsoni ha elencato uno dopo l’altro i luoghi e i temi di Mestre che saranno al centro della candidatura.

"L’M9 – ha spiegato – è uno dei punti di forza dell’offerta. Una delle cose che vorremmo veder realizzate presto e bene, con contenuti di grande spessore e di grande respiro. Mestre si merita di avere strutture di questo rilievo. Un altro tassello importante sarà Forte Marghera, che potrà diventare un grande centro culturale attraverso il recupero di spazi straordinari da riempire di contenuti. Non dimentichiamo – ha aggiunto – che il Forte è all’interno della vasta area del parco di San Giuliano che ha già dato ottima prova della sua capacità ricettiva per eventi internazionali come la visita di Papa Benedetto XVI.   

Il Veneziano si mette in gioco, e chiede alle aree limitrofe di fare altrettanto: "La candidatura di Venezia è un’iniziativa corale di un territorio vasto e sfaccettato – ha continuato il sindaco - una grande area che può contare su rapporti stretti e con realtà che offrono le proprie caratteristiche e peculiarità. Sta qui la forza della nostra proposta, nel prendere le eccellenze delle nostre rappresentanze. Sono convinto - ha concluso Orsoni – che questa avventura  si dovesse intraprendere indipendentemente dall’obiettivo del 2019: viviamo in una realtà complessa che chiede di essere messa in rete per un armonico sviluppo delle nostre terre e delle nostre popolazioni”.

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