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Venerdì, 19 Aprile 2024
Mestre Marghera

"Venus Venis, M9 ed ex Umberto I, serve piano unitario di sviluppo. Stop al consumo di suolo"

Lo sostiene Massimo Zanon, presidente Confcommercio metropolitana: "Le nuove attività devono inserirsi nel tessuto urbano. Puntare sulla rigenerazione degli edifici esistenti"

Le città non restano ferme, ma si evolvono proponendo stimoli anche urbanistici per attirare investimenti ed essere al passo con i tempi. Sulla terraferma veneziana la novità più importante sembra essere l'ambizioso progetto della torre Venus Venis di Marghera, che si aggiunge all'M9 di Mestre, ormai in fase di completamento. Mentre l'altra grande scommessa è la zona centrale della città lasciata vuota con la chiusura dell'ex ospedale Umberto I.

Rilancio della terraferma

"Questi progetti - suggerisce Massimo Zanon, presidente della Confcommercio metropolitana - devono trovare una coerenza nell’ambito complessivo del territorio del comune di Venezia. Basta con interventi che compromettono l’economia del commercio e dei servizi di prossimità e, quindi, anche la futura torre dovrà essere in sintonia con la vita economica e sociale di tutta la città, storica e di terraferma: il progetto deve essere inserito in un piano organico per il rilancio di Mestre e Marghera, in una visione più ampia. Siamo disponibili ed anzi auspichiamo un coinvolgimento, sin da subito, con tutti gli interessati per individuare insieme le migliori soluzioni per integrare l’importante progetto urbanistico con la città e con le sue attività economiche".

Consumo di suolo

Confcommercio riflette inoltre sui dati diffusi da I.S.P.R.A. (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale): nel 2017, secondo i quali Venezia risulta al primo posto per consumo di suolo nel Veneto (14,8% della superficie metropolitana) e in terza posizione, dopo Verona e Vicenza, per consumo pro capite, per incremento (+0,57% rispetto al 2016, superiore alla media veneta) e per ettari consumati (208). “E’ un segnale che deve spingerci ad agire - prosegue Zanon - Bisogna applicare la legge sul consumo di suolo, approvata lo scorso anno dalla Regione, dando priorità ad interventi di rigenerazione dell’esistente, rendendo attrattivo l’insediamento nei centri". Discorso a parte per le infrastrutture: “Il Veneto ha necessità di completare la propria rete viaria per garantire una rapida mobilità a cittadini ed attività economiche – conclude Zanon – Proprio per questo, occorre ottimizzare l’uso del suolo, evitando ulteriore cementificazione: su questo ciascun Comune deve fare la propria parte, cominciando dal rivedere la pianificazione urbanistica, che non può essere fatta per singole porzioni di agglomerato, ma deve tener conto di tutto il tessuto urbano e dell’hinterland".

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