Prima il rumore di uno scoppio, forse causato da un cortocircuito a un grosso cavo sotterraneo Enel, poi ha fatto capolino il classico nastro bianco e rosso a mettere in sicurezza la strada. Per venti minuti lunedì verso le 17 via San Donà a Mestre è rimasta off limits per l'intervento dei vigili del fuoco, dopo che i residenti hanno avvertito un forte rumore (in verità sarebbero stati tre) provenire da un cantiere a lato della carreggiata. Un tombino è saltato e testimoni avrebbero segnalato anche qualche fiamma. Sul posto i pompieri e i tecnici del cantiere hanno subito interdetto il passaggio a tutti i veicoli, compreso il tram, inesorabilmente fermo prima del nastro all'altezza della fermata Pineta.

Per una ventina di minuti quindi tutto è stato bloccato, fino alla decisione di riaprire il tratto di strada. L'allarme è subito rientrato, ma i disagi, inevitabilmente, si sono fatti sentire per circa mezz'ora, finché la situazione non è tornata alla normalità. Gli accertamenti infatti sono potuti continuare all'interno del piccolo cantiere anche senza bloccare la circolazione. L'ipotesi più accreditata è che una ruspa in azione abbia urtato in qualche modo, più o meno direttamente, un grosso cavo di alimentazione Enel sotterraneo da circa 20mila volt. Gli operai del cantiere avrebbero cercato di evitare che quest'ultimo venisse a contatto con l'acqua piovana (visto il maltempo che insisteva sulla zona). Hanno coperto tutto con un nylon, ma è stato tutto inutile.

A quel punto il sistema di sicurezza dell'azienda avrebbe dato il "la" ai tre scoppi, che servono appunto ad avvertire del problema e dell'entrata in azione della misura di sicurezza. Alle 17.20 gli agenti della polizia municipale hanno rimosso il nastro, facendo "respirare" una delle principali arterie mestrine. Nel frattempo erano già stati inviati da Actv i bus sostitutivi. Poco meno di un migliaio di residenti avrebbero dovuto far fronte anche a un momentaneo stop dell'erogazione di energia elettrica.