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"Esigo che quei balordi vengano allontanati da casa di mio figlio"

Un genitore infuriato dopo aver visto il video della rissa di via Monte San Michele a Mestre: "Io stesso sono costretto ad abbassare la testa" VD

"Io esigo, ripeto, esigo che quei personaggi vengano allontanati dalla casa di mio figlio". Non si spegne l'eco delle polemiche dopo la rissa che lunedì pomeriggio è scoppiata in via Monte San Michele a Mestre, a due passi dalla stazione ferroviaria. I residenti sottolineano che non è una novità, che lì di punto in bianco mentre si cammina per strada è possibile imbattersi in qualche zuffa tra ubriachi o semplicemente facinorosi. Però stavolta ci sono le immagini, girate da un residente che ha deciso di documentare ciò che accade a pochi metri da lui. Stufo di doversi girare dall'altra parte, aspettando che la furia dei contendenti si sopisse.

Il sasso, dunque, è stato lanciato, invogliando anche altri mestrini o commercianti ad alzare la voce. Tra loro c'è anche la storia, degna di essere raccontata, di un padre di un babino di nove anni che chiede semplicemente di poter camminare in compagnia del proprio figlio a testa alta, senza dover abbassare lo sguardo per evitare guai.

L'AUTORE DEL VIDEO: "QUESTA E' LA NORMALITA', E' UNO SCHIFO" - VIDEO

Rissa a due passi dalla stazione, botte da orbi

Sempre lì, all'inizio di via Monte San Michele, dalla parte della stazione: "Io in questo posto ci devo passare tutti i giorni - dichiara F.B. - abitavo proprio li, prima di trasferirmi a Spinea. Adesso ci abitano ancora la mamma di mio figlio e il mio bimbo, quando non sta con me". La sua è una richiesta soprattutto per quel piccolo che ogni mattina deve superare gruppi di cittadini, soprattutto nordafricani, che subito iniziano a bere e a bivaccare all'altezza dell'"African Asian Market": "Lui va a scuola in bici o a piedi e deve attraversare questi gruppetti di nordafricani ubriachi già alle 8 di mattina e deve chiedere permesso a gente che si scambia la droga per entrare nel portone di casa sua. Ha nove anni".

Una situazione di cui tutti i residenti sono a loro volta prigionieri: "Io stesso sono costretto a passare a testa bassa, con mio figlio per mano - continua il padre - non posso parcheggiare l’auto lì davanti nemmeno le rare volte che c’è posto e questo non è giusto. Parliamo del valore dell’immobile? Come è possibile vendere un appartamento a cifre di mercato se la zona è così degradata? Perché i risparmi dei nonni devono volatilizzarsi a causa di un pugno di maledetti delinquenti?".

Dopodiché la preoccupazione torna tutta sul figlio: per il tipo di infanzia che potrebbe vivere anche negli anni a venire: "Tra qualche tempo probabilmente andrà a scuola da solo e sarà costretto a subire qualunque cosa passi per la testa di queste persone - conclude F.B. - Io non faccio riferimento né a colore, né a razza, né a condizione di partenza. Ma so per certo che queste persone non lavorano e sono delinquenti e so per certo che esigo che vengano allontanati da casa di mio figlio".

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