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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Affitti turistici, Ata: «Decreto aiuti tappa importante. Ora lavorare sul regolamento»

«Chi protesta non fa proposte, si appella alla libertà di iniziativa economica. Siamo a sostegno dei residenti-proprietari, non di agenzie, spesso non locali. Questa attività ricettiva extra alberghiera è radicata nella dimensione sociale»

Il parlamento ha approvato il “decreto aiuti” e l’emendamento che riguarda le locazioni brevi a Venezia. «È un passaggio importante - scrive Ata (Alta tensione abitativa) - che sancisce l’urgenza di regolamentare una materia lasciata priva di argini per contenere entro ambiti ragionevoli un’attività che è utile, opportuno e necessario regolare».

L’azione dal basso di Ata, che ha sollevato il dibattito, incoraggia a proseguire. «La nostra proposta di legge aveva altre caratteristiche - scrive Giovanni Leone, tra i promotori di Ata - ma salutiamo con favore l'approvazione del decreto. Non intendiamo impedire quest’attività ma regolarla e ricondurla allo spirito originario della sharing economy e della interazione tra visitatori e abitanti dei luoghi. In coerenza con l’intenzione che stava alla base di quest’attività ricettiva extra alberghiera, radicata nella dimensione sociale locale, siamo per l’adozione di regolamenti che favoriscano e sostengano la gestione di quest’attività da parte dei residenti-proprietari di casa e non di agenzie, spesso non locali, con approccio esclusivamente imprenditoriale».

Ata ha incontrato gli operatori economici che si oppongono alla regolamentazione. «L'alternativa sembra quella di lasciare al mercato la facoltà di autoregolamentarsi evitando di riconoscere che la liberalizzazione ha portato al dilagare oltre misura delle locazioni brevi e alla compressione verso l’alto del costo degli immobili. Chi protesta non fa proposte, si limita ad appellarsi a una generica libertà di iniziativa economica privata che, lo ribadiamo, non può andare a scapito dell’interesse collettivo pubblico».

L’emendamento è, per Ata, «una tappa del cammino. Abbiamo intenzione di proseguire - scrive - per vigilare sulla stesura e sull’approvazione di un regolamento che non vanifichi gli intenti di contenere e gestire il fenomeno; estendere la campagna per l’elaborazione e l’adozione di strumenti legislativi adeguati, allargare il raggio d’azione a sostegno della residenzialità con azioni su case Erp, social housing, affitti, e approfondire il dibattito per approdare a una legislazione nazionale su una materia che è auspicabile venga affrontata anche alla scala europea».

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